Skip to main content
Condividi su

Il Consiglio indigenista missionario (Cimi) si è dato appuntamento nel Centro di formazione “Vicente Cañas”, vicino a Brasilia, nel mese di novembre 2013, per celebrare la sua XX Assemblea generale, riflettendo su “Sfide e prospettive nella costruzione del Bem Viver”.

Il tema è stato motivo di riflessione per 150 tra missionari/e, collaboratori, leader indigeni, invitati e consiglieri presenti.

L’assemblea ha approfondito le analisi del Congresso dei 40 anni di fondazione del Cimi (2012), sulla presenza dei missionari presso i popoli indigeni e sull’attuale situazione socio-politica dei medesimi in Brasile.

Dichiarando appoggio incondizionato al protagonismo e all’autodeterminazione dei popoli indigeni in Brasile, il Cimi ha denunciato gli attacchi contro i diritti all’occupazione delle terre tradizionali, le invasioni sistematiche, la violenza, il razzismo e gli assassinii. Ha anche accusato l’azione del Governo federale che alimenta indirettamente l’offensiva anti-indigena, favorendo il latifondo e l’agrobusiness, rappresentati in Parlamento da senatori e deputati della lobby rurale. Da secoli ormai il Brasile vive le conseguenze di una politica latifondista, che pratica il furto di terre e l’assassinio su commissione di indios e sem-terra. Il Governo ha paralizzato la demarcazione delle aree indigene in tutto il paese con l’obiettivo di negoziare consensi elettorali per l’anno prossimo (2014), non rispettando la Costituzione federale e gli accordi internazionali, come la Convenzione 169 dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo).

Il Governo, inoltre, continua a strappare territori ai popoli indigeni allagandoli con immense dighe, senza consultare i diretti interessati. La presidente Dilma Rousseff, dal canto suo, si avvale dei servizi dell’Avvocatura generale della repubblica (Agr), che vorrebbe rivedere tutti i processi di demarcazione delle terre, compromettendo il lavoro fatto negli ultimi trent’anni. Per fortuna, i giudici della Cassazione hanno rigettato la decisione dell’Agr, considerandola incostituzionale.

Il Cimi denuncia che in Brasile sopravvive ancora una democrazia “colonialista”, che promuove l’appropriazione delle terre ad ogni costo da parte del capitale, proprio come prevedevano i governi militari negli anni ’70. Durante l’assemblea, i rappresentanti dei popoli indigeni hanno manifestato la loro profonda preoccupazione per le prese di posizione di alcuni organi dello Stato brasiliano, che anche quest’anno hanno legittimato violenze e uccisioni.

Riflettendo sui settori economico-politici che li opprimono, si sono così espressi: “Se non ci lasceranno sognare, non li lasceremo dormire!”.

Hanno affermato con fermezza che non rinunceranno mai alle loro terre tradizionali, incoraggiati anche dal sacrificio di quanti hanno già versato il loro sangue. I leader indigeni hanno, infine, riaffermato l’importanza della presenza solidale ed amica dei missionari e delle missionarie del Cimi al loro fianco.

Rispondendo alla chiamata dei leader indigeni, i/le missionari/e del Cimi hanno definito le priorità future:
  • a) Terre per gli indios come diritto fondamentale;
  • b) Formazione politica e metodologica dei missionari e degli indios;
  • c) Appoggio al movimento indigeno e alleanze con i settori della società impegnati nella difesa della causa indigena e per la formazione di uno Stato plurietnico e multiculturale.
  • DIEGO PELIZZARI.
  • Laranjeiras do Sul (Paraná), 15 dicembre 2013.


Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito