La Madonna della strada
Ricordo la preghiera alla "Madonna della strada" che mons. Conforti, umile alunno alla scuola di sant'Ignazio di Loyola e san Francesco Saverio, aveva imparato a pregare.
"Maria, Madonna della strada, hai camminato sui monti della Giudea portando sollecita Gesù e la sua gioia. Hai camminato da Nazareth a Betlemme dove è nato il tuo Bambino, il Signore nostro. Hai camminato sulle strade dell'esilio per salvare il Figlio dell'Altissimo. Hai camminato sulla via del Calvario per diventare nostra Madre. Continua a camminare accanto ai missionari del tuo Figlio, che sulle strade del mondo vogliono come te portare a tutte le genti Gesù, il suo vangelo, la sua gioia".
Così pregava il fondatore dei saveriani, inviando ai suoi missionari in Cina una copia della Madonna della strada, a lui offerta dal pittore Ulisse Passani. Per due volte, in apertura e chiusura, torna la parola "gioia", per inneggiare al sentimento più profondo che prova il missionario ritmando il suo passo sulle vie del mondo.
Un sentimento, che torna insistente anche nell'ultima sua lettera pastorale alla diocesi di Parma, intitolata "La Madre di Dio e Madre nostra", del 15 febbraio 1931, suo ultimo anno di vita. La lettera termina "con un fervido voto: Maria regni sempre sopra di noi con il suo amore materno e soprattutto con il profumo delle sue virtù" (Conforti, Lettere Pastorali, p.700).
Un voto e un augurio che io, prete diocesano anziano ma sempre "giovanile", presento a voi tutti, in questa vigilia di una festa attesa e desiderata: quella della canonizzazione del santo fondatore dei saveriani.