Tutta la chiesa è missionaria
L’Unione missionaria del clero vuole promuovere la consapevolezza missionaria prima di tutto tra i seminaristi, i sacerdoti e i religiosi. Solo così sarà possibile incoraggiare anche gli animatori del Popolo di Dio, fino a giungere a tutti i battezzati.(RM 84)
Papa Pio XII estende l’Unione missionaria ai religiosi e alle religiose. In tal modo, essa passa da “Unione Missionaria del Clero” (UMC) a “Pontificia Unione Missionaria” (PUM).
La presenza di Giovanni XXIII
Papa Roncalli era consigliere dell’Unione missionaria sotto la presidenza del Conforti. Così la ricorda: “All’indomani della prima guerra mondiale, il nostro predecessore Benedetto XV volle chiamarci dalla nostra diocesi nativa, a Roma, affinché ci dedicassimo all’Opera della propagazione della fede, cui attendemmo durante quattro felicissimi anni della nostra vita sacerdotale” (ndr: Congresso missionario internazionale).
Papa Giovanni XXIII afferma che non si farà certamente mai abbastanza per portare a compimento il desiderio del divin Redentore, affinché tutte le pecorelle facciano parte di un solo gregge sotto la guida di un unico pastore (Gv 10,16).
Vocazioni missionarie sempre!
La missionarietà ha la prevalenza sulla pastorale locale: nonostante la scarsezza di clero che preoccupa i pastori anche delle più antiche diocesi, non si abbia la minima esitazione a incoraggiare le vocazioni missionarie.
La UMC voleva coinvolgere tutti i fedeli nell’attività missionaria della chiesa. Papa Giovanni XXIII sembra sulla stessa lunghezza d’onda quando vuole appassionare tutti i fedeli (bambini, anziani, ammalati) in una specie di crociata per “conquistare” il mondo all’amore di Dio. Raccomanda la recita del rosario, anche tramite un’enciclica (Grata recordatio). Il rosario è inteso come un cammino insieme a Maria per portare Gesù fino agli estremi confini della terra. Il Papa ne dava l’esempio recitando tre corone del rosario ogni giorno.
Paolo VI: ''l’idea missionaria è grandiosa''
Paolo VI era membro della PUM e ne parla con entusiasmo. Egli si sente onorato di appartenere a tale associazione di presbiteri “alla quale noi stessi abbiamo dato il nome”.
Continua: “L’Unione Missionaria offre sempre nuovi stimoli anche a coloro che mai si allontaneranno dalla loro patria. L’idea missionaria è un’idea grandiosa, diciamo, che mette nell’anima pensieri, impulsi, immaginazioni, sogni, ardimenti meravigliosi. È niente meno che l’idea dell’apostolato universale, della “conquista” del mondo alla chiesa di Cristo…
Quanti Sacerdoti e Religiosi sono legati dai loro doveri a trascorrere la vita entro un quadro ristretto chiuso, dove le giornate passano insignificanti e monotone, e dove spesso manca la soddisfazione d’una pienezza interiore e d’un ministero ampio e conquistatore!
Ebbene: l’idea missionaria infonde la coscienza e il gusto della grandezza, del dinamismo, della drammaticità del mistero cristiano…”.
Nel cinquantesimo di fondazione della PUM in Italia ci sono ben 38mila iscritti.
Giovanni Paolo II e papa Francesco
Giovanni Paolo II lo ribadisce: “I presbiteri siano animatori missionari e promotori di vocazioni missionarie; inculchino alle famiglie cristiane la necessità e l’onore di coltivare le vocazioni missionarie in mezzo ai loro figli e figlie; alimentino nei giovani il fervore missionario, in modo che sorgano tra essi futuri messaggeri del vangelo; insegnino a tutti come pregare per le missioni e chiedano anche il loro generoso contributo di denaro e mezzi, facendosi quasi mendicanti per la salvezza delle anime”.
In continuità con il messaggio della PUM, papa Francesco offre dei suggerimenti:
- L’annuncio del vangelo è una necessità per tutti i credenti.
- Anche le giovani chiese sono missionarie.
- È un privilegio inviare missionari.
- Ogni battezzato deve essere discepolo e missionario.
- Il vangelo è una forza rivoluzionaria e di attualità.