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Senza giustizia non c’è sviluppo

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Pierre al convegno di "Chiama l’Africa"

Pierre Kabeza è stato invitato dall'associazione "Chiama l’Africa", per raccontare la sua testimonianza, durante il convegno che l’associazione italiana ha celebrato ad Ancona. Sabato 21 aprile, ha parlato all’assemblea dei convegnisti della sua azione in favore dei diritti degli insegnanti e dei numerosi rischi che corre ogni giorno. Il suo racconto ha creato profonde emozioni nel cuore degli ascoltatori.

Permesso non concesso

Pierre è anche presidente del gruppo dei giovani della società civile di Bukavu. Qualche tempo fa, aveva organizzato con loro una marcia per protestare contro il clima di insicurezza che si vive nella città di Bukavu, ma soprattutto per denunciare le violenze che i rasta, gli interamwe, le soldataglie hutu e gli stessi militari congolesi stavano facendo nei villaggi della martoriata provincia del Sud-Kivu.

Si era presentato al sindaco della città per informarlo e per avere il permesso. Per due volte gli era stato negato. La ragione: "Ma vuoi metterti contro il presidente? Finiremo con un bagno di sangue...!". Il sindaco non gli ha detto altro. Domenica 22 aprile, nella casa madre dei saveriani a Parma, durante un'intervista mi ha detto: "Ho avuto l'impressione che coloro che ci governano siano complici del clima d’insicurezza che continuiamo a respirare; forse preferiscono lasciare le cose come stanno e così non avere noie con i vari signori delle guerre di casa e i confinanti vicini".

Ci vuole giustizia!

Durante la lunga intervista, salta sempre fuori una parola: giustizia. "Senza giustizia non ci può essere sviluppo"; "la gente vuol vederci chiaro, che sia fatta giustizia su tutto quello che è successo in questi anni di guerra"; "la riconciliazione non elimina la giustizia"; "le vittime delle atrocità reclamano giustizia"; "è ora di vincere l’impunità con la giustizia", e così di seguito.

"È questa la missione di chi lavora nel sindacato: aiutare la gente nel cammino della giustizia e del diritto. Ma non tutti capiscono questo linguaggio e allora mi trovo con tanti bastoni tra le ruote. Mi sento solo, con il mio comitato, a combattere una battaglia che porterà certamente i suoi frutti.

I politici, e anche certi uomini di chiesa, si limitano spesso alle parole, alle promesse, anche se hanno i mezzi per agire con efficacia. Noi invece, facciamo e ci diamo da fare, senza i mezzi necessari che ci permetterebbero di fare di più... Scoraggiamento? No, non c’è. C’è solo una gran voglia di fare".

  • Chi volesse dare una mano a Pierre Kabeza, nella sua azione a favore degli insegnanti e della scuola nella città di Bukavu e nella provincia del Sud-Kivu, può farlo attraverso padre Franco Bordignon, Procura delle missioni saveriane, Parma (come a pagina 7, in basso).


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