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A Taranto, la giornata della missione

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Saveriani e amici insieme.

Per la prima volta, domenica 3 giugno, presso la nostra casa saveriana di Lama a Taranto, ci siamo incontrati con un gruppo di amici e sostenitori, lettrici e lettori di "Missionari Saveriani".

Nel pomeriggio, abbiamo iniziato il nostro incontro con la celebrazione della santa Messa. Ha presieduto padre Gugliemo Camera, venuto apposta da Roma. Con lui hanno concelebrato i saveriani della comunità p. Michele, p. Sandro e p. Angelo, davanti a una ottantina di persone, sistemate a semicerchio nell’ampio spazio aperto del gazebo.

Conforti, padre di missionari

Nell’omelia, p. Gugliemo ci ha parlato dello spirito missionario del nostro fondatore, il beato Guido Conforti, come prete, come vescovo e come fondatore dei saveriani.

Il Conforti desiderava partire per la missione, ma non era potuto pentare missionario. Eppure, ha formato e inviato decine e decine di missionari in Cina, dove neppure il Saverio era riuscito ad entrare. Era l’amore di Cristo che gli ardeva nel cuore a spingere il Conforti a fondare l'istituto saveriano per le missioni.

Il Conforti rimane un esempio per tutti i cristiani che non possono recarsi in missione. È possibile, pur rimanendo in patria, accompagnare e sostenere i missionari. Con la preghiera e offrendo al Signore le croci di ogni giorno, tutti possono aiutare i missionari affinché Cristo sia annunciato il tutto il mondo.

La missione è anche per noi

Il dono più grande e insostituibile che il missionario possa offrire ai popoli che incontra è, in assoluto, la persona di Gesù Cristo e la fede in lui, che realizza la persona umana. Con la fede in Gesù, il messaggio evangelico della pace e della fratellanza universale può trasformare il mondo. Cristo infatti riesce a far cadere gli steccati fra i persi gruppi etnici, promovendo accoglienza e solidarietà reciproca. Di questo hanno bisogno tutte le nazioni del mondo di oggi.

I missionari saveriani e i loro amici hanno un solo obiettivo comune: camminare insieme per annunciare il Signore e favorire il cambiamento di un mondo piso in una famiglia di popoli fratelli. Come per il beato Conforti, la missione tocca e coinvolge ogni battezzato, perché sia autentico missionario del Signore, a partire dalla situazione di vita in cui ciascuno si trova.

Vogliamo sforzarci di vivere ogni giorno questo ideale missionario. E sono certo che, la prossima volta, saremo ancora più numerosi.



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