''Vinsi perché senz’armi''
Il recital su p. Cannizzaro è piaciuto così tanto che ci sembra doveroso riportare qui un altro commento.
È un nuovo successo di pubblico lo spettacolo "Vinsi perché senz'armi", già presentato al parco della mondialità. L'opera è stata riproposta al chiostro di San Giorgio al Corso per iniziativa dell'Anassilaos e di Nuovo Giangurgolo. "È significativo ricordare la figura del sacerdote e missionario saveriano, la vocazione, i viaggi in Cina e nelle isole Mentaway, la realizzazione del parco a Gallico, un'oasi di bellezza e di forte spiritualità tra le religioni".
Ha introdotto Stefano Iorfida, presidente dell'Anassilaos. Per questo il tema della serata è "Vinsi perché senz'armi". Cina, Mentaway, Gallico: la vita e l'opera di p. Aurelio Cannizzaro, uomo di carità e di pace, uomo di Dio. Il sacerdote è deceduto il 26 marzo 1992 a Gallico e la sua salma riposa nel santuario della Madonna della Grazia.
Ha spiegato Oreste Arconte, che ha sceneggiato il recital in occasione dei vent'anni dalla morte. "La sua aspirazione era diffondere la Parola di Dio, fare di tutto il mondo una sola famiglia. Io voglio ricordare così questo grande uomo che deve essere riscoperto e valorizzato. Il mio testo si suddivide in tre parti: per le Mentaway mi sono ispirato all'autobiografia di p. Cannizzaro Con i primitivi delle Mentaway; per la Cina invece ho considerato il libro dei saveriani La vita di p. Aurelio"; per Gallico ho portato la mia testimonianza diretta".
Più che uno spettacolo si è trattato di una lettura a più voci, intercalata da canzoni e musiche di Nino Pavone. Il montaggio video era a cura di Pino Villa.