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Ho ricevuto questa lettera da suor Rita e suor Carla; è scritta da alcuni bambini rom di un campo di Torino. È molto bella nella sua semplicità e immediatezza, ed è anche molto… “zingara”. Le due suore “amiche” sono Rita e Carla Viberti. Il vescovo è mons. Cesare Nosiglia, che nel 2012 ha scritto la lettera pastorale “Non stranieri, ma cittadini e familiari di Dio”, dedicata ai rom e sinti che vivono nelle città piemontesi. La “lettera” è stata accompagnata anche da un libricino scritto dalle associazioni impegnate nei campi rom, dal titolo “Vogliamo vivere insieme” (p. Agostino).


Caro papa Francesco, siamo i bambini rom del campo in via Germagnano 10. Ti scriviamo anche per i rom e i sinti che sono nelle case popolari o nei terreni. Noi ti vediamo e ti ascoltiamo per televisione. Un giorno, hanno detto che tu verrai a Torino per vedere la Sindone.

Noi siamo contenti e siamo ancora più contenti se vieni a trovare anche noi. Le suore Rita e Carla che vivono nel campo con noi da tanti anni, ci hanno detto che tu vuoi tanto bene alle persone che vivono nelle periferie.

C’è chi ci vuole bene…

Le periferie ci sono anche a Torino, e dentro ci sono delle periferie che sono i campi rom, dove viviamo noi. Qualcuno dice che sono la vergogna di Torino. Noi diciamo che si può anche vivere bene. Adesso sono diventati dei posti brutti, ma è anche colpa nostra che non andiamo d’accordo e non ci rispettiamo.

E poi ci sono i razzisti che non ci sopportano e ci vogliono mandare via perché ci odiano. Ci sono anche persone che ci vogliono bene: vengono al campo per aiutarci per la scuola e per le feste. Poi ci sono gli amici di suor Rita e suor Carla che vengono qui. Con loro facciamo la preghiera, e preghiamo anche per te. I sinti fanno anche il pellegrinaggio sulla montagna della Madonna.

Il pranzo e una grande fotografia

Noi a Torino abbiamo il vescovo Cesare che ci vuole bene. È venuto due volte nel campo per Natale. Anche noi siamo andati da lui per la festa dei popoli, con tanta musica e tanta felicità.

E anche nella casa che si chiama Migrantes: il vescovo Cesare ci ha detto che è anche la nostra casa. È stato molto bello; abbiamo anche fatto il Carnevale.

Il vescovo Cesare per noi ha scritto anche un piccolo libro che si chiama “lettera pastorale”.

Noi aspettiamo che vieni a mangiare con noi. Vogliamo fare con te una grande fotografia. Se non hai tempo per venire, allora veniamo noi nella grande piazza o nella chiesa, se ci fanno passare, perché c’è tanta polizia.

Noi speriamo che ci scrivi, ma non mandare la lettera nel campo, perché si perde. Mandala al vescovo Cesare.

Ciao, papa Francesco, dai bambini del campo con suor Carla e suor Rita.



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