“Senza voltarsi indietro…”
Di Giovanni Battistini (8 dicembre 1911 - 11 marzo 2015) si deve ricordare che nella sua lunga vita ha messo mano all’aratro, curando la famiglia e i suoi campi, senza voltarsi indietro.
Si racconta che per l’anno Mariano indetto dalla diocesi di Cesena (1953-1954), in cui la statua della Vergine era portata di parrocchia in parrocchia, di casa in casa, lasciando una scia devozionale fatta di rosario e penitenza, giunta sull’aia della casa di Giovanni, sopra la porta di casa era stato posto un cartello con queste parole: “Benvenuta fra i lavoratori”.
Dettate da Giovanni, le parole erano state scritte da Primo, il figlio primogenito che Giovanni, emozionato fino alle lacrime, il 29 giugno del 1965 (giorno dell’ordinazione sacerdotale) poté chiamare “padre Primo”. L’abbiamo visto partire per il Brasile in terra di missione, e anche lui mettere mano all’aratro per dissodare quel terreno dalle ingiustizie e portarlo a produrre buoni frutti, senza voltarsi indietro.
Abbiamo colto il suo affetto e la sua ammirazione nelle parole che padre Primo ha usato per ricordare la figura del papà, alla presenza dei suoi confratelli missionari e alla numerosa assemblea che gremiva la chiesa, con una liturgia tutta particolare che giungeva nel cuore di ciascuno.
Nonostante la giornata piovosa, Giovanni, come era nei suoi desideri, è stato accompagnato in cimitero al suono della banda. Come ultimo saluto prima della sepoltura, in ricordo dell’affabilità che egli nutriva per tutti, ha voluto offrire ai presenti ciambella e vino, segni conviviali di allegre conversazioni. Ciao, Zangal!