Sono troppi i falsi profeti…
Domenica 14 ottobre 2018, saranno proclamati santi papa Paolo VI e mons. Oscar Romero. Di quest’ultimo pubblichiamo qui alcuni brani tratti dalle sue omelie del 1979.
Dio non disprezza i fatti concreti. Voler predicare senza riferirsi alla storia non è predicare il vangelo. Molti vorrebbero una predicazione tanto spiritualista da lasciare contenti i peccatori, che non dicesse nulla agli idolatri, a chi sta in ginocchio davanti al denaro e al potere. Una predicazione che non denunci le realtà peccaminose non è Vangelo. Sono troppi gli adulatori, troppi i falsi profeti, troppi quelli che hanno una penna pagata e una parola venduta. Ma questa non è la verità.
Un’evangelizzazione esigente indica i pericoli e rinuncia ai privilegi. Non ha paura del conflitto quando questo è provocato da nient’altro che dalla fedeltà al Signore. L’autentica evangelizzazione non dipende dal potere. La povertà della chiesa sarà più autentica ed efficace quando veramente non dipenderà né cercherà il soccorso dei potenti, quando non fa consistere l’evangelizzazione nell’avere il potere, ma nell’essere evangelica e santa, nell’appoggiarsi al povero che con la sua povertà arricchisce.
A cosa servono belle strade e aeroporti, edifici belli e di tanti piani, se vengono costruiti con il sangue dei poveri, che non ne beneficeranno? Io denuncio, soprattutto, l’assolutizzazione della ricchezza. Questo è il grande male: la ricchezza come un assoluto intoccabile.
La Parola di Dio deve toccare la realtà del nostro popolo. Se il pane di vita che la chiesa ripartisce, la Parola del Signore, la religione cristiana, non tocca le realtà politiche, sociali, economiche del nostro popolo, sarà un Pane conservato. E il pane che si conserva non nutre.