Centrafrica: forma di genocidio. “La sofferenza della popolazione centrafricana supera ciò che viene riportato al di fuori del Paese. La morte è diventata un’amica di tutti i giorni. Non si capisce perché i media internazionali stiano descrivendo ciò che sta accadendo come una guerra religiosa tra musulmani e cristiani. L'intera nazione è tenuta in ostaggio da ribelli, mercenari, con la complicità di alcuni paesi vicini che sfruttano illegalmente le ricchezze del sottosuolo e la legittimazione di alcuni paesi occidentali che forniscono armi ai saccheggiatori. Sembra esserci un progetto di spopolamento pianificato, una forma di genocidio atipico” (p. Francis Davy Barka-Nado, Superiore della Società delle Missioni Africane).

• Etiopia-Eritrea: sarà pace? Il governo dell’Etiopia sarebbe pronto a cedere i territori contesi all’Eritrea e porre così fine alle tensioni ventennali seguite alla guerra tra i due paesi (1998-2000). Etiopi ed eritrei sono fratelli, hanno le stesse origini, parlano lingue derivanti dallo stesso ceppo linguistico (ge’ez) e hanno le stesse tradizioni religiose. Un’intesa favorirebbe lo sviluppo economico di entrambi i paesi. L’Etiopia, dal punto di vista politico, sta vivendo una svolta. Ora anche l’Eritrea, paese militarizzato, che ha speso enormi somme in armamenti e non rispetta la Costituzione, dovrà cambiare qualcosa.

• Vacanze sessuali. Tempo di vacanze. E, a quanto dicono le organizzazioni specializzate in materia, tempo di turismo sessuale, soprattutto con minorenni. Secondo gli ultimi dati di Ecpat Italia Onlus, i maschi italiani sono al primo posto in questa squallida pratica, per la gran parte insospettabili padri di famiglia, vicini premurosi, professionisti affermati. Tra le mete preferite dai nostri connazionali, il Kenya si trova al primo posto. In tutta la zona costiera, la prostituzione minorile è una vera e propria piaga. Purtroppo, tutti traggono vantaggio da questo sfruttamento e nessuno ha interesse a denunciare, o a lavorare per cambiare la situazione (Bruna Sironi).

• Seafuture 2018: salone dell’usato militare. Si è tenuto a La Spezia “Seafuture 2018”, presentato come il salone della sostenibilità e dell'innovazione. Eppure, di fatto, si è trasformato in un mercato dell'usato militare, dove la Marina Militare cerca di vendere navi dismesse, dopo il rinnovo della propria flotta. Senza andare troppo per il sottile sui potenziali acquirenti: tra gli invitati ci sono regimi autoritari di mezzo mondo. Non è in discussione il diritto a vendere, ma la voglia di fare cassa ad ogni costo, sottacendo sulle persistenti violazioni delle convenzioni e delle norme internazionali in materia di diritti umani da parte dei paesi a cui si vendono armamenti, più o meno nuovi (Giorgio Beretta).

• Quale Europa? Gli accordi per la ricollocazione dei rifugiati sono incompiuti, il sistema di soccorso in mare è ridotto ai minimi termini, i porti e i confini dell’Europa sono sbarrati, le ONG e il volontariato sono vittime di attacchi inauditi, basati su becere menzogne e irresponsabili strumentalizzazioni. Nella colpevole inerzia dei governi e delle istituzioni europee, dal 2014, sono morte più di 16mila persone nel Mar Mediterraneo. È davvero questa l’idea di Europa che si propone? Quante persone ancora dovranno essere preda di trafficanti senza scrupoli in Libia o perdere la vita attraversando il Mediterraneo, quante ancora dovranno restare bloccate in mare per giorni o respinte nell’inferno da cui sono fuggite, prima che l’Italia e l’Europa tornino ad anteporre la vita delle persone al calcolo politico? (Claudia Lodesani, presidente MSF).

• Laos: chiesa in festa. La chiesa del Laos gioisce per l’ordinazione di quattro nuovi presbiteri. La piccola comunità cattolica ha vissuto una solenne Eucarestia celebrata nella cattedrale di San Luigi, a Takhek (Laos centrale). Non c’è stata alcuna interferenza né ostacolo posto dalle autorità. Le nuove ordinazioni costituiscono un importante passo avanti per la chiesa locale, che ha bisogno di nuovi preti, dopo la beatificazione di 17 martiri nel 2005 e la creazione del primo cardinale laotiano, Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun. La chiesa cattolica in Laos è composta da circa 60mila battezzati (l’1% della popolazione), 24 sono i presbiteri e 11 i religiosi.

L’iniziativa
7 ottobre: Marcia Perugia-Assisi
Anche oggi, oltre 70 milioni di donne e uomini, bambini e anziani, sono in cammino alla ricerca di un posto dove vivere in pace. Ma il problema della pace è anche nostro. Crisi economica, disoccupazione, disuguaglianze, guerre, cambiamenti climatici, violenze, razzismo, spese militari ci stanno mettendo in serio pericolo. Per questo, ti invitiamo a partecipare alla grande marcia della pace e della fraternità di domenica 7 ottobre 2018 (ore 9 partenza da Perugia, ore 15 arrivo ad Assisi). Fare pace è difficile, ma non impossibile. Facciamo dunque in modo che le nostre azioni individuali e collettive siano sempre più forti e contagiose (info: adesioni@perlapace.it - www.perlapace.it).

 La voce dei missionari
Il Burundi non diventi un’isola!

Mentre il presidente del Burundi ha dichiarato di non volersi ricandidare nel 2020, dopo aver modificato la Costituzione e fatto approvare le novità con un referendum, la giornalista Patrizia Caiffa dell’agenzia Sir.it ha intervistato p. Mario Pulcini, superiore dei saveriani in Burundi. Ecco alcuni passi.

La speranza è che chi governa il Burundi si apra alla comunità internazionale, per il bene del Paese. Altrimenti si rischia di andare verso la catastrofe in termini economici. E poi che si possa ripresentare il problema etnico: quella è la grande paura. Al referendum troppi sono stati obbligati a votare “sì” per paura, per le minacce ricevute. Ma si sono resi conto che hanno forzato troppo la mano e che probabilmente la maggioranza della popolazione è contro. Prima del referendum è stato impressionante vedere alla tv governativa la marea di gente che partecipava ai meeting dell’opposizione. Attraverso gli accordi di Arusha, era stato stabilito un equilibrio tra le etnie, nella politica, tra i militari dell’amministrazione e bisognerebbe mantenerlo. Migliaia di persone sono fuggite per paura, molte di loro sostenevano il “no” al referendum.
Noi missionari non abbiamo paura e quando non sono rispettati i diritti umani interveniamo, in accordo con la chiesa locale. C’è il rischio che il Burundi si isoli dai Paesi vicini, dalla comunità dei Grandi laghi. Questo non dà sicurezza.

Una storia da raccontare
Suor Leonella Sgorbati è beata
Il 26 maggio, a Piacenza, è stata proclamata beata suor Leonella Sgorbati, missionaria della Consolata, uccisa il 17 settembre 2006 a Mogadiscio (Somalia). Fu colpita a morte da alcuni sicari mentre si recava all’ospedale in cui lavorava. Con lei rimase ucciso anche Mohamed Mahamud, la guardia che aveva tentato di salvarla. Suor Leonella venne inviata in Africa nel 1970. In Kenya prestò servizio negli ospedali della Consolata alla periferia di Nairobi. Nel 1985 era diventata insegnante nella Scuola per infermiere presso l’ospedale Meru di Nkubu. Nel 2001, suor Leonella trascorse diversi mesi a Mogadiscio per verificare la possibilità di creare una scuola infermieristica nell'ospedale locale gestito da una Ong. I primi allievi si diplomarono nel 2006. Vincendo forti resistenze burocratiche, suor Leonella era riuscita a ottenere per i propri allievi un diploma, internazionalmente riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“Guardando a lei le giovani di tutto il mondo possono interrogarsi sulla possibilità di offrire la loro vita per il Signore Gesù”, ha detto suor Renata Conti, postulatrice della causa di beatificazione della consorella.