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La solidarietà chiama, Valtellina e Valchiavenna rispondono. Un gruppo di medici ha prestato la propria opera nella missione di p. Luigi Paggi, amico del compianto p. Giovanni Abbiati, nativo di Sondrio e morto nel 2009 in Bangladesh.

È stato proprio p. Paggi a esprimere profonda gratitudine in una lettera inviata agli amici religiosi in Valtellina, raccontando della generosità di questa spedizione “capitanata” da Marco Pedeferri, pediatra in pensione, insieme alla moglie, la cardiologa Adriana Baruffini, e a Miria Bonomi, veterana del Bangladesh.

Marco e Adriana hanno prestato i loro preziosi servizi in un lebbrosario gestito dalle suore missionarie del Pime, a Khulna, e nella missione di p. Paggi, nella zona sudovest del Paese, in prossimità della foresta del Bengala, al confine con l’India. Al loro prezioso servizio si è aggiunto quello di Emaunela Geronimi, fisioterapista di Chiavenna, che oltre alla professione medica, ha messo a disposizione di 20 ragazze della tribù munda, ospiti della missione, un aiuto umano per sfuggire alla disgrazia di un matrimonio forzato e prematuro, che potrebbe mettere a repentaglio la loro giovane vita.

A questo gruppo, si è aggiunto il pittore comasco Vittorio Mottin, che si è sbizzarrito a decorare con le sue pittoriche creazioni artistiche i muri delle casupole, in cui le venti ragazze abitano. Mentre Miria con Daniela Vacchi, volontaria di Reggio Emilia, si è messa a imbiancare i muri delle casupole della missione, oltre a cimentarsi nell’insegnamento di alcune “selvaggette” alle prime armi con questa lingua.

Per la gente della missione è stata una gioia. “Hanno accolti questi amici con entusiasmo e sono stati invitati a ritornare, e credo lo faranno… In questi ultimi mesi, i mass media si sono occupati del Bangladesh in seguito a eventi tragici, come l’uccisione di un italiano a Dhaka e di un giapponese nel nord del Paese, tristi fatti senza precedenti, dei quali ancora non si è risuciti ad avere chiarimenti. Tutto questo non ha scoraggiato la spedizione valtellinese a cui va il mio profondo grazie. Tornate a trovarci!”.

La Provincia di Sondrio, 15 dicembre 2015.



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