Simpatia, semplicità e allegria!
In questo periodo, nelle nostre comunità cristiane vengono celebrate Comunioni e Cresime. Le nostre tradizioni “lussuose” in qualche modo vengono messe in discussione dai missionari e dalle loro comunità cristiane. Dall’Amazzonia, p. Ilario ci racconta la sua recente esperienza fatta con i giovani.
Dal fondo della foresta, cari amici e amiche, provo a mandarvi due righe. Sembra che i giorni qui passino più in fretta, anche se il giorno nasce alle sei e tramonta alle 18, durante tutto l’anno.
Nonostante la bella età, mi sforzo di far trotterellare la mia camionetta per queste stradine infami, soprattutto adesso che è arrivata la stagione delle piogge.
Un piatto di riso e fagioli
Sono stato a celebrare in una piccola comunità lontana, tra i diretti discendenti degli indio turé. Quanta simpatia, semplicità, allegria! Tra l’altro, nove adolescenti e giovani ricevevano la loro prima Comunione. Li ho confessati sotto l’albero e poi abbiamo celebrato la Messa.
Ho l’impressione che le primitive comunità cristiane potessero essere proprio così: nessuna esteriorità, ma solo una camicetta in ricordo della prima Eucaristia ricevuta. E il pranzo? Ognuno con il suo piatto di fagioli e riso, sotto gli alberi che ci difendevano da un sole cocente.
Un modello per tutti?
Non ho invidiato nessuna prima Comunione all’italiana, spesso condita con fasti e regali eccessivi. Mi pareva che Gesù fosse veramente qui, in mezzo a noi, anche lui con il suo piatto di riso e fagioli!
Forse noi in Italia abbiamo bisogno di riscoprire la semplicità, a cui eravamo abituati ai nostri tempi. Anche qui in Brasile, nelle grandi città c’è un’ondata di consumismo e anche di allontanamento dalla religione.
Chissà che queste nostre piccole comunità possano, un giorno, essere un modello di vita anche per noi.