Se la conoscenza è reciproca… I teologi saveriani a Roma
Da che mondo è mondo, i giovani guardano sempre con interesse e curiosità a chi è più grande di loro e, frequentemente, i grandi sono anche i loro modelli da seguire.
In occasione delle vacanze natalizie, il gruppo internazionale dei giovani teologi saveriani di Parma ha fatto una visita a Roma e ha chiesto ospitalità alla comunità della direzione generale in viale Vaticano, che ben volentieri ha aperto le porte a questi giovani saveriani.
Conoscere e farsi conoscere
Graditi ospiti, dunque, per alcuni giorni di visita alla duplice capitale, d'Italia e della chiesa cattolica. Dal 26 al 31 dicembre, i nostri 17 studenti di teologia a Parma, con il loro rettore p. Ulisse Zanoletti, hanno animato la vita della comunità e hanno portato volti giovani tra i "muri seri e pensosi" della casa generalizia. Un modo simpatico, questo, di conoscere coloro che rappresentano e dirigono la congregazione dei missionari saveriani, cioè la "direzione generale", dove convergono le soddisfazioni e le problematiche della vita missionaria di tutti i saveriani nel mondo.
Allo stesso tempo, abbiamo meglio conosciuto questi giovani generosi, che hanno deciso di dedicare la loro vita all'annuncio del vangelo e alla costruzione della chiesa nel mondo. In realtà essi vengono da quattro continenti della terra e si impegnano per tutta la vita ad andare presso altri popoli, terre e culture per impiantare - come si diceva una volta - o a sviluppare la chiesa tra popoli disponibili ad accogliere e assumere i valori proposti dal vangelo.
La città dell'incontro...
Come si può vedere dalle fotografie, questi giovani saveriani provengono dal Congo e dal Camerun, in Africa; dall'Indonesia, in Asia; dal Messico e dal Brasile, in America latina; e fortunatamente anche un paio dall'Italia.
Venire a Roma significa anche entrare nella dimensione della chiesa universale, dove prosperano molti centri di studi e di ricerca teologica ed ecclesiale. A Roma si incontrano un po' tutti i rappresentanti delle chiese sparse nel mondo, studiosi di diverse lingue e culture si confrontano giornalmente sui temi di attualità e di vita per interpretarli alla luce del messaggio cristiano. Così, il nostro mondo occidentale appare meno europeo e più aperto ai valori della mondialità e della cattolicità. Roma dovrebbe essere il luogo ideale anche per il dialogo interreligioso e interculturale.
Rivivere la storia cristiana
Venire a Roma significa inoltre rivivere la storia del passato, capire il travaglio sofferto dai primi apostoli per diffondere un messaggio contrario alle tendenze del mondo e, come conseguenza, "misurare" il sangue sparso dai tanti martiri che hanno pagato con la loro vita l'essere fedeli ai valori testimoniati dai primi cristiani.
La Roma cristiana resta certamente una scuola di vita anche per i giovani d'oggi, in particolare per questi nostri giovani missionari, che si accingono a spendere la loro vita apostolica in giro per il mondo, per far conoscere a tanti popoli Cristo e il suo vangelo.