Saveriani sardi messi in tesi, Le nipoti ricordano gli zii...
Due nipoti hanno scritto le proprie tesi universitarie sugli zii missionari: Silvia Soro su p. Mario Del Rio, e Paola Picci su p. Giovanni Picci.
Padre Del Rio: "per amore"
La sorella di p. Mario Del Rio mi ha consegnato il testo della tesi della nipote Silvia, sulla spiritualità di p. Mario Del Rio. La tesina è stata discussa presso l'istituto di scienze religiose "Beata Maria Gabriella Sagheddu" di Nuoro con il professore don Pietro Muggianu. Ha come titolo: "Per amore di Cristo; la spiritualità di p. Mario Del Rio".
L'autrice dichiara che non ha conosciuto personalmente p. Mario, ma solo spiritualmente, nell'impegno missionario e nella consapevolezza che l'esclusivo dovere di ogni uomo è quello di amare. Nell'introduzione, Silvia scrive che il suo lavoro nasce dalla lettura degli scritti epistolari di p. Mario ai famigliari, ai confratelli missionari, agli amici e fedeli, e dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto.
La sua missione è stata una meteora, perché è morto a soli 37 anni. Si legge nella tesi: "Non ci sono annuncio e testimonianza evangelica che possano fare a meno del dolore e della sofferenza... Padre Mario abbraccia la sua croce nella sofferenza della malattia che lo colpisce ancora in giovane età. Ma nei momenti difficili della prova, c'è la forza della preghiera, individuale e comunitaria, il silenzio e la speranza dell'incontro con il Risorto...".
Padre Picci: "santità di vita"
Il 16 dicembre, con suor Giuliana Picci e p. Virginio, ho assistito alla discussione della tesi sul missionario p. Giovanni Picci alla pontificia facoltà teologica della Sardegna, a Cagliari. Paola Picci ha scritto una tesi titolata, "Temi di vita spirituale nel diario di p. Giovanni Picci, missionario saveriano (1919-1990)", con il moderatore p. Dionigi Spanu.
Ha preso in considerazione la figura dell'uomo, del sacerdote e del missionario alla luce dei documenti conciliari nell'ambito di vocazione e missione. Lo studio della spiritualità dello zio p. Giovanni ha reso Paola più consapevole della vita cristiana e dell'incontro con Gesù.
Ha analizzato il suo testamento spirituale, scritto quando era malato a Quartu Sant'Elena, il suo diario che va dal 1938 fino al 1970, le testimonianze dei confratelli saveriani, amici giapponesi e parenti. Nello sviluppo della tesi, la nipote ricorda che lo scopo della vita di p. Giovanni era il proposito degli esercizi spirituali del 1941, ossia: "diventare santo, diventare simile a Gesù".
Sorprende che le due nipoti abbiano riflettuto sulla spiritualità dei loro zii missionari. Tutte e due le tesi hanno un'appendice fotografica ed epistolare, come conviene alla vita di missionari, lontani dalla famiglia e dagli amici.