Ricordo di p. Mario Vergani: Missionario che ha amato la chiesa
La missione non si misura nei chilometri percorsi, né sui soldi raccolti, né sulle costruzioni realizzate. La missione si misura sull'amore. Padre Mario Vergani è stato vero missionario perché ha amato. Lo conosco bene, perché per molti anni sono stato suo collaboratore nell'animazione missionaria.
Quante migliaia di chilometri ha fatto nella zona pastorale di Monza e altrove, costruendo e visitando le segreterie decanali e i gruppi missionari! Quanta disponibilità e competenza ha offerto alla diocesi di Milano, nel centro missionario e nelle scuole per operatori missionari! Quanti soldi ha contribuito a raccogliere e condividere con gli impoveriti del mondo, specialmente con "il gesto del riso", coinvolgendo ben 150 parrocchie di otto decanati! Ma, prima d'ogni altra cosa, padre Mario ha amato!
A partire da Desio, per arrivare ai confini del mondo. La dimensione missionaria nella pastorale ordinaria: questa la sua grande intuizione; questo per molti anni è stato il nostro impegno. Ci ha sempre accompagnato un grande entusiasmo, sostenuto dalla presenza e dalla preghiera di tanti amici e amiche.
Posso ricordare anche le molte incomprensioni: non è facile l'animazione missionaria, che deve essere "sale" nel territorio ecclesiale e sociale. Padre Mario è stato visto anche come "rompiscatole", disturbatore del quieto vivere parrocchiale, e anche politico: ma è sempre andato avanti, ricevendo ben pochi ringraziamenti. D'altronde, non lavorava per questi.
Due frasi mi accompagnano: "per Cristo e per il Vangelo" e "se Cristo non fosse risorto noi non saremmo qui".
Le offro come ringraziamento e come preghiera per un amico che ora vive la pienezza del Regno, che ha sempre cercato insistentemente nel mondo.