Un saluto a padre Sartorio
Ho ricevuto vari messaggi dai confratelli saveriani congolesi, sparsi nel mondo, per salutare il nostro caro p. Pierluigi Sartorio, morto il 21 novembre scorso. Non potendo essere presenti fisicamente all'Eucarestia di commiato nel nostro santuario a Parma, hanno voluto che i loro nomi venissero pronunciati davanti al feretro che conteneva le sue spoglie.
Ecco alcune testimonianze.
"La morte di colui che ha guidato il mio cammino vocazionale nella famiglia saveriana mi addolora molto. Caro padre Sartorio, sei per me l'immagine di un buon missionario; sei per me un padre, un amico, un fratello. Se potessi riassumere la tua vita in una parola, direi fiducia. Sì, sei stato davvero un uomo di fiducia. Mi scrivevi: «Figlio e fratello mio, dobbiamo sempre avere fiducia in Dio»".
"Grazie per avere dato la tua vita per gli altri e in modo particolare per il popolo congolese. Prega per noi e per la nostra nazione, perché ci sia pace".
"Mi mancherà molto il tuo sorriso. Ma anche nella morte, mi parli ancora e mi dici: «Coraggio, continua la missione e fa' un buon lavoro!». Caro p. Sartorio, ti voglio bene come amico e confratello!".
"L'amore non muore; la morte per noi è vita, è come cambiare casa! Parlaci ancora come hai sempre fatto, con lo stesso tono e sorriso di sempre. Ricevi ora la ricompensa di coloro che sono andati a visitare i prigionieri".
"La mia memoria è piena di piccoli filmati indimenticabili, come quando ci dicevi di imparare bene la nostra lingua e cultura: «Chi conosce la propria cultura, impara anche quella degli altri; e chi parla bene la propria lingua, impara bene anche la lingua altrui!»".
Dice un bel proverbio bashi: "Un uomo che muore dopo avere piantato un albero non ha vissuto invano".