Saveriani friulani nel mondo
Per continuare a predicare il vangelo
Il momento centrale della festa è stata la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta da p. Ermanno e concelebrata anche dagli altri padri presenti.
C’erano i padri della comunità di Udine: p. Domenico Meneguzzi, missionario in Amazzonia e ora vice direttore del centro missionario di Udine; p. Evelino Basili che sta per ripartire per la Sierra Leone; p. Roberto Dal Forno, che si prodiga nell’animazione missionaria e ha lavorato in Congo; p. Giampaolo Codutti, che è rimasto in Congo dal 1971 fino all’anno scorso, vivendo il dramma della guerra; p. Carlo Treppo che è venuto dal seminario diocesano dopo aver frequentato fino alla quinta ginnasio; il sottoscritto che, dopo alcuni anni in Spagna, ha lavorato a lungo in Brasile.
Hanno concelebrato anche p. Bepi De Cillia e p. Ernesto Tomé, partiti insieme per il Burundi nel 1964; p. Giuseppe Nardo, che per alcuni anni è stato economo della comunità; p. Carlo Primosig, missionario in Congo, che attualmente lavora presso la procura delle missioni a Parma; p. Daniele Targa, missionario in Bangladesh.
Con noi c’era anche p. Gabriel Arroyo, un giovane saveriano messicano, che lavora in Ciad insieme ai friulani p. Marco Bertoni di Rizzolo e fr. Renato Tosatto di Mortegliano.
Il piatto di ceramica: “Friulani nel mondo”
La concelebrazione eucaristica è stata animata nei canti dal maestro Tite Turco, papà di due saveriani, Alfredo e Faustino, che vivono rispettivamente negli Stati Uniti e in Congo. Al momento degli avvisi, padre Domenico ha mostrato il regalo-ricordo per tutte le nostre famiglie: un piatto di ceramica con le effigi del beato Conforti e san Francesco Saverio, la foto della casa saveriana e la scritta, “Missionari Saveriani Friulani nel mondo”.
È seguito il momento conviviale, preparato con cuore da p. Roberto e dalle gentili “signore della cucina”, Loredana ed Elisa, coadiuvate da Ferruccio e la sposa Adelina, che per venticinque anni ha servito con tanta dedicazione nella nostra cucina.
Il buon vino è stato procurato dal rettore p. Bruno; il servizio a tavola è stato seguito dal solerte p. Mario, che è stato il primo apostolino friulano a diventare saveriano, e da p. Roberto, sempre attento a che nulla manchi. Nelle varie tavolate, l’allegra conversazione e il vivace scambio dei ricordi hanno reso simpatico il semplice pranzo, che si è concluso con la consegna del piatto-ricordo dei sessant’anni dei saveriani a Udine.
Insieme ai familiari e a tutti voi, cari amici, continuiamo a spargere, nelle nostre comunità e nel cuore dei giovani, l’ansia missionaria di Gesù, che ancora oggi ci dice: “Andate nel mondo e fate miei discepoli tutti i popoli!”.