Romagna e Triveneto insieme, Tra le montagne bellunesi
Noi saveriani di S. Pietro in Vincoli abbiamo la fortuna di abitare nel mezzo di un parco. Siamo più abituati a seguire il passaggio delle stagioni attraverso i cambiamenti dei colori del giardino, e meno con le date del calendario.
Anche i due tradizionali incontri annuali delle tre comunità saveriane del Nordest (Vicenza, Zelarino e Udine), a cui si unisce la nostra comunità di Romagna, si svolgono proprio con la scadenza delle stagioni: a primavera e in autunno.
Riflessioni, colloqui e preghiera
La primavera è il tempo della progettazione. Quest’anno il tema principale era addirittura il Capitolo generale della nostra congregazione, che è già in corso e per il quale abbiamo fatto arrivare le nostre proposte. Ad accoglierle avevamo con noi due dei quattro delegati italiani: il superiore dei saveriani d’Italia p. Carlo Pozzobon e il direttore dii Missionari Saveriani p. Marcello Storgato.
Abbiamo fatto il ritiro in un bel posto, nella casa "Stella Maris" a Lentiai, tra i monti di Belluno. È una casa gestita dalle suore Figlie di san Giuseppe.
Abbiamo trascorso una giornata intensa, fatta di discussioni sui temi del Capitolo, di preghiera e di colloqui. I due delegati porteranno al Capitolo, che si sta tenendo proprio ora a Tavernerio, valigie piene di tante proposte, perché i saveriani siano sempre, in Italia e nel mondo, un lievito missionario capace di rinnovare il mondo secondo il vangelo.
Il mattino seguente, programmato come "ricreazione comunitaria", abbiamo fatto una visita al grandioso e moderno santuario di Maria Immacolata a 1.000 metri d’altitudine sul piano del Nevegal.
I nostri "nonni di Messa"
Nella celebrazione eucaristica, insieme al superiore p. Pozzobon, c’erano anche due "nonni di Messa": p. Bruno Cisco e p. Ildo Chiari, che hanno tagliato il traguardo dei 60 anni di sacerdozio. Padre Ildo, nel suo breve intervento, ha sorpreso ed edificato tutti. Forse s’immaginava che il vasto santuario e, oltre le pareti di vetro, l'intero piazzale fossero pieni di pellegrini... Invece, aveva davanti i suoi 20 confratelli. Il racconto dell’esaltante esperienza dei suoi sessant’anni di sacerdozio missionario ha coronato la nostra giornata, di fronte alla Madonna.
Dopo una sosta alla tristemente famosa diga del Vajont, che ancora incute terrore, siamo scesi a valle e abbiamo terminato il ritiro con un pranzo. Poi, ci siamo salutati "alla saveriana", pronti a ritrovarci in autunno.