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Quei sassi lanciati nello stagno, Il vangelo ai confini della terra

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Ricordate il gioco da bambini, quando lanciavamo i sassi in uno specchio d’acqua? Ci fermavamo a guardare le onde concentriche che si allontanavano dal punto dove il sasso, caduto con un tonfo, aveva provocato uno spruzzo d’acqua. Più le onde erano numerose e i cerchi si allargavano, più il cuore di chi osservava si riempiva di piacere e soddisfazione, e anche di pace. Restavamo a contemplare, come in sogno, un fenomeno semplice e meraviglioso della natura.

Giovani missionari lanciati nello stagno

Forse avete già letto la famosa poesia dello scrittore giapponese Matsuo Bascho: “Ascolto il tonfo della rana nello specchio dello stagno”. Sembra quasi che quel tonfo lasci un’eco in ciascuno di noi, e che la scena della rana svanisca poi pian piano nella mente di chi immagina quelle onde concentriche che si allargano nello stagno e si spingono sullo specchio d’acqua fino ad arrivare sulla riva.

Quello stagno d’acqua in cui ci siamo divertiti a lanciare sassi e a contemplare le onde fuggenti; quello stagno dove, in un pomeriggio assolato e immerso nel silenzio, si sente il tonfo della rana che si tuffa, non è forse l’immagine del nostro piccolo mondo? Allora, quel sasso gettato lontano, nel mezzo dello specchio d’acqua, per uno slancio d’entusiasmo, possiamo anche paragonarlo all’intuizione che un giorno una persona coraggiosa e libera, come il cuore di un bambino, aveva avuto nella città di Parma: lanciare nel mondo un gruppo di giovani che avevano deciso di dare tutta la loro vita all’umanità.

Lanciati nello stagno del mondo, questi giovani si sono immersi nelle sue profondità dando tutta la loro esistenza. Quel tonfo però, è stato accompagnato anche da tante onde concentriche che gradualmente si sono diffuse su tutto lo specchio dell’acqua, si sono allargate fino a spegnere la loro forza su sponde sconosciute.

Le onde di un messaggio senza fine

Per osservare quelle onde concentriche che si allontanano, c’è bisogno di un animo contemplativo come quello dei missionari anziani che passano i mesi e gli anni della loro vecchiaia in casa madre. Dall’alto, rivedono e osservano il proprio passato e le vicende del mondo, come il tonfo di un sasso che una Mano provvidente ha lanciato nel piccolo stagno.

Non è solo un gioco da ragazzi. Il rumore di quel tonfo, il movimento delle onde che si allontanano verso le sponde dello stagno... sono la continuazione di un gesto di coraggio, di libertà e di amore che non si spegne, ma si allarga a tutto il mondo. I gesti di bontà che ogni persona compie nella vita sono proprio come un sasso gettato nello stagno: si allargano a cerchi concentrici verso orizzonti che non conosciamo né possiamo immaginare.

Lo scorso mese ci hanno fatto visita il vescovo di Parma, per incontrare i gruppi cristiani impegnati nel campo educativo, e i volontari “Parma per gli altri”, che si occupano di problemi dolorosi della società, da noi e nelle nazioni più povere. Hanno condiviso una giornata con noi. Tutte queste persone non sono forse come i cerchi concentrici, nati dal tonfo di un messaggio che si allarga senza fine, in modo prodigioso, fino a toccare le spiagge più lontane del cuore umano?



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