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Per la missione, dalla missione

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Un saluto e un appello da p. Antonio

Il 10 gennaio scorso, p. Antonio Belardelli ha lasciato finalmente la terra sarda. “Finalmente?”, direte meravigliati. Sì, perché così egli vede coronato il sogno di ripartire per la missione, dopo 12 anni di intenso lavoro missionario a Cagliari. Con il suo aiuto, alcuni giovani si trovano ora nelle comunità saveriane per completare la loro formazione missionaria. Molti di voi lo hanno incontrato nel confessionale o ascoltato dal pulpito delle chiese, con la sua parola sempre franca e incoraggiante...

Ora lo attende la missione in Congo. Lo accompagniamo con la preghiera e l’affetto. Da casa ha scritto per voi tutti una lettera che pubblichiamo. Pubblichiamo anche la lettera di p. Remigio Serra, che dal Brasile invia e chiede notizie.

Cari amici, attraverso il nostro mensile “Missionari Saveriani”, prima di partire per il Congo, voglio far giungere a voi tutti, ancora una volta, il mio intenso ringraziamento per tutto quello che avete fatto e continuerete a fare per l’avvento del regno di Dio nel mondo intero, in collaborazione con i saveriani di Cagliari.

Non sono molto lontano da voi: attualmente sono ancora “in continente”, per trascorrere qualche giorno in famiglia e prepararmi a partire di nuovo. Ma fra poco sarò davvero più lontano e la mia amata e sognata missione del Congo mi accoglierà.

Eppure, già ora la nostalgia mi prende e non posso trattenermi dal mandarvi un affettuoso saluto e l’espressione della mia sincera gratitudine.

Ho pianto due volte...

La rete di amici e di persone care che ho conosciuto in Sardegna è troppo fitta ed estesa. Non mi è stato possibile salutare tutti di persona, e neppure i benefattori. Non consideratemi un ingrato: vi porto nel cuore e vi raccomando al Signore. Sto sperimentando il famoso detto, “chi va in Sardegna piange due volte: quando arriva perché non vorrebbe mettervi piede, e quando riparte perché non vorrebbe lasciarla più”.

Rivedo i vostri volti, ripeto i vostri nomi, rammento le vostre gentilezze, mi commuove la vostra generosità. Quando nel gennaio 1992 sbarcavo nell’isola, con un mare grosso da farmi buttare ai pesci la cena di Genova, mi sono sentito subito accolto da gente amica. Non mi sarà facile dimenticare l’esperienza bella vissuta per ben dodici anni in questa meravigliosa terra!

Un appello: pregate per le vocazioni missionarie

Il mio pensiero riconoscente va ai parroci, ai sacerdoti sardi, così aperti e generosi con noi missionari; va agli animatori e alle animatrici delle diocesi di Ales-Cagliari e Iglesias che hanno facilitato e incoraggiato le nostre iniziative missionarie. E quanti benefattori piccoli e grandi, noti e anonimi, devo ringraziare con tutto il cuore!

Sono fiducioso che continuerete il vostro aiuto, soprattutto ora che mi attende un nuovo mondo bisognoso di tutto. Vorrei anche fare un accorato appello al vostro cuore, quasi un mio testamento a tutti voi: pregate molto e interessatevi per l’aumento delle vocazioni missionarie. Ogni giorno vi ricorderò al Signore, soprattutto nella celebrazione eucaristica. Arrivederci fra qualche anno oppure... nella casa del Padre celeste, che tanto ci ama. Con affetto grande,

p. Antonio Belardelli, sx

Padre Remigio fatica a respirare

Qui in Brasile fa un caldo tremendo... si respira con difficoltà. Sono le sei del mattino. Il sole è appena sorto, eppure si respira già male. Tra poco devo uscire per la Messa con le prime Comunioni. Tutti i giorni ho confessioni in parrocchia, mattina e sera; il lunedì vado a confessare tutto il giorno a Ipatinga, dalle 8 alle 11 e dalle 14 alle 17. Così anche il mercoledì e il venerdì. Dovrei lavorare di meno, lo so. Ma i sardi sono testardi e pretendono che Domine Dio faccia miracoli!

Desidero chiedere a padre Arduino notizie sul Bangladesh: usi e costumi, modi di vivere, situazione dei bambini e delle famiglie... Vorrei utilizzarle con i gruppi dei ragazzi della Sant’Infanzia, perché si abituino a pensare anche ai popoli lontani.

E lì da voi come vanno le cose? È tanto che non ricevo vostre notizie. Mi farebbe piacere averne. Un saluto a tutti, cominciando dai più anziani, e a tutti coloro che ancora mi ricordano. Auguro ogni bene per tutto l’anno 2005.

p. Remigio Serra, sx


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