Per la Colombia di p. Mauro Loda
Come da tradizione, la comunità parrocchiale di Bussolengo (VR) il primo sabato di luglio si ritrova per stringersi attorno ai suoi missionari e in particolare al "suo" e "nostro" p. Gianni Zampini, direttore della "Libreria dei popoli", nativo proprio di Bussolengo. Il programma solitamente prevede la celebrazione della Messa, l'estrazione a premi e la cena conviviale. È un appuntamento molto atteso, al quale partecipa quasi tutto il paese, con un fine benefico ben preciso: il sostegno all'attività del centro "Cottolengo" in Colombia, terra di missione di p. Gianni.
Una festa più sommessa
Quest'anno, però, la festa è stata più sommessa per rispettare il lutto della famiglia Zampini, che pochi giorni prima aveva perso il nipote acquisito Luigi, sposo di Cristina. Ricorda p. Gianni: "Era una persona semplice; è entrato nella famiglia in modo molto umile; non voleva creare disagi o problemi a nessuno. Di lui tutti ricordano la discrezione, e io aggiungo anche una religiosità vissuta facendo del bene quando possibile. Si comportava bene con i suoi dipendenti sul lavoro, senza approfittare della sua posizione di piccolo imprenditore. Su argomenti di fede e di religione ci confrontavamo spesso".
Così, la festa del 2011 si è limitata alla Messa, con la partecipazione del parroco don - - -, di p. Ettore, missionario in Thailandia, e del bresciano p. Mauro Loda, superiore dei saveriani in Colombia, arrivato da poco in Italia per rivedere i suoi e per partecipare all'assemblea dei "superiori maggiori" nella seconda metà di luglio.
Non se ne andava nessuno
Padre Mauro nella sua omelia ha sottolineato il valore della preghiera per le missioni. La preghiera è utile perché dà la forza per stare sempre accanto alla gente. "In venti anni di missione - ha spiegato p. Mauro - non ho costruito niente di concreto, ma ho cercato di camminare accanto alle persone, come ha fatto Gesù sulle strade del mondo. Tutti apprezzano chi sta loro accanto, ancor più se un bianco sceglie di vivere nei quartieri emarginati delle grandi città. È questo il senso che cerco di dare alla missione".
Non c'era nulla di organizzato dopo la celebrazione Eucaristica; ma la gente non andava più via. La serata mite e il clima di famiglia che si crea sempre in queste occasioni tenevano tutti i convenuti intorno all'altare. Il primo sabato di luglio la parrocchia si fa vicina alla missione e la gente sembra non voler abbandonare i missionari, che a Bussolengo sono di casa o che rispondono sempre "presente" a questo importante appuntamento di preghiera, di festa e di solidarietà.