P. Loda: Colombia’s friends, Amigos...
Insomma, Amici della Colombia
Tra le varie iniziative culturali che si sono svolte nella casa saveriana di Brescia, durante l'estate, una ha assunto un tono più propriamente missionario: il Colombia's friends. Suona bene anche in italiano: Amici della Colombia.
Tanti amici, tanti canti
Con tanti amici, familiari e conoscenti, abbiamo trascorso una bella serata , ascoltando canti, musiche e testimonianze , pensando ai nostri meno fortunati amici colombiani. Abbiamo ascoltato un po' di tutto nella suggestiva cornice del vecchio chiostro: canti di montagna e spirituals, eseguiti dalle corali Erika e Santa Giulia; pezzi classici cantati da un amico tenore; pezzi più giovanili eseguiti dai ragazzi di Paitone e di Cellatica; la presentazione dei bambini dello Zecchino d'oro; la suggestiva danza classica; i brani eseguiti al pianoforte ...
Dopo tre anni di attività missionaria svolta in Colombia, è stato bello tornare a casa per qualche mese di vacanza e ritrovare tutti questi amici. Nel corso della serata, più volte mi sono venuti in mente volti di gente conosciuta ed amata in questi anni.
Scoprire nei giovani la vocazione missionaria
Come missionario saveriano in terra colombiana, svolgo attività di animazione missionaria e vocazionale. Seguo, cioè, tutti quei giovani che si avvicinano alle nostre comunità missionarie e sono interessati a scoprire la propria vocazione e il progetto di vita.
È bello sentirsi uno strumento nelle mani di Dio e lasciarsi guidare dal suo Spirito. Quante persone incontrate, sorrisi condivisi, lacrime asciugate! Quante cose ho imparato in questi primi anni di vita missionaria! È interessante sperimentare come, a volte, è più quello che ricevi di quello che doni.
Le perle sulla strada
Ricordo, ad esempio, l'incontro avuto con Josè, un giovane di 16 anni. In una scuola superiore di Bogotà, dopo la Messa, la preside mi chiede di parlare con Josè. Mi spiega che da poco ha perso la mamma, che ha una sorellina più piccola e che il papà ha abbandonato la famiglia da molti anni. Praticamente , è rimasto solo con la sorellina.
Durante il colloquio, Josè mi ha detto: "Sai padre, la morte della mamma ha provocato tanto dolore in me. Sto davvero soffrendo. Ma non preoccuparti per me. La cosa più bella di mia mamma eravamo io e mia sorella. Perciò io continuerò a vivere e a lottare, affinché la parte migliore di lei continui a vivere".
Ecco come un semplice incontro può riempire tutta la giornata di un missionario e rivelargli la bellezza della missione. Insieme a tanti problemi e tanta sofferenza, il Signore mette sulla nostra strada queste piccole perle che, da sole, ripagano i tanti sacrifici fatti.
Vangelo e speranza
Questa è la Colombia dei semplici e degli umili; di tutte quelle persone che, da più di quarant'anni ormai, sono costrette a convivere impotenti con un sistema ingiusto, con il flagello della guerriglia e del narco traffico, con abusi e violenze.
Proprio con loro noi missionari condividiamo la vita, cerchiamo di essere un segno di speranza. Una speranza che noi non troviamo in noi stessi, ma che ci viene donata dall'Uomo della croce, da Cristo che per primo ha provato il dolore e l'ingiustizia. Noi missionari vogliamo portare il messaggio di Cristo a tanti fratelli e sorelle meno fortunati di noi.
Continuiamo insieme
Ben riposato e con qualche chilo in più, sono già tornato in Colombia. In Italia ho rivisto i volti amici delle persone che mi sono state vicine in questi anni. Grazie a tutti voi, amici e benefattori che leggete questo giornale. Continuiamo insieme a costruire il regno di Dio. Sentiamoci tutti parte di una chiesa senza barriere né frontiere; facciamo crescere nelle nostre comunità lo spirito missionario.
Allora davvero anche il nostro beato Guido Conforti ci sorriderà dal cielo e, soddisfatto, penserà: "Fare del mondo una sola famiglia, non è più solo un sogno, ma una bella realtà!" .