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Missione a 360 gradi, con i saveriani: I Laici

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Il desiderio di condividere una parte del cammino orientato alla missione ha spinto oltre 200 persone, domenica 25 aprile, a incontrarsi nella casa madre dei saveriani a Parma, per una giornata di confronto, riflessione e preghiera. Con questa opportunità i diversi gruppi di laici impegnati nelle comunità saveriane hanno fatto conoscenza tra loro.

Hanno risposto all'appello i gruppi di Vicenza (il più numeroso), Bergamo, Brescia, Desio, Parma, San Pietro in Vincoli. Tante famiglie con i figli, tanti giovani e meno giovani, si sono così confrontati sui temi della missione, in un clima sereno e famigliare.

Fuori, tra le genti

"Missione a 360 gradi nello spirito saveriano", era il tema scelto per questa giornata speciale. Sull'argomento sono intervenuti diversi laici, chiamati ciascuno a testimoniare un aspetto particolare della missione, partendo dall'interrogativo principale: "Cosa significa missione alle genti (ad gentes)?". Abbandonare la propria cultura e sforzarsi di entrare in un'altra, ispirandosi alla Parola del vangelo.

Andrea di Brescia ha affrontato l'aspetto dell'universalità: "La fede è un messaggio che fa incontrare, che crea e non distrugge. L'universalità è espressione della gioia del vangelo. Soltanto una vita vissuta per gli altri vale la pena di essere vissuta". A Marco di Vicenza è toccato il compito di parlare di missione fuori (ad extra): "Significa andare, per provocare la partenza di altri. In questo andare non siamo soli: tante persone camminano con noi".

Con Cristo al centro

Chiara e Roberto, giovani sposi di Desio, hanno affrontato il tema del primo annuncio: "Cristo è al centro di tutto: è il primo in assoluto. Non dobbiamo cadere nella tentazione di mettere noi al primo posto; dobbiamo ricordarci ogni giorno che al centro e prima di tutto c'è l'incontro con Gesù. È lui il sale della vita nostra e altrui". Maria Teresa, di Vicenza, ha raccontato con entusiasmo l'esperienza sua e del marito, punto di riferimento della comunità: "Partire non è solo fare lo zaino e andare lontano; a volte basta aprire la porta di casa propria e fare attenzione a chi la casa già la abita. L'essere innamorati di Cristo fa il resto: ci fa dare tutto, non solo il superfluo".

Rosanna, laica saveriana sarda in "trasferta" a Parma, dove vive con il marito Fabrizio presso la casa della fraternità dei laici, ha parlato della partenza: "Quando uno parte, risponde al mandato di Gesù; deve poi imparare a stare dove viene mandato, perché solo restando riesce a mandare anche altri. Nell'andare non dobbiamo temere, perché Cristo ci precede".

Noi partiamo, tu non restare

Tanti e profondi contenuti, insomma, hanno dato lo spunto di riflessione per i numerosi partecipanti, che sono tornati a casa sicuramente più ricchi. La giornata è stata anche occasione di conoscenza tra i gruppi: c'era chi si conosceva già e si è rivisto con piacere; altri, invece, si sono incontrati per la prima volta.

Nel pomeriggio c'è stato spazio per "raccontarsi". Divisi a gruppi, in piccoli "laboratori", i partecipanti hanno parlato di temi più concreti, partendo dalla propria esperienza di vita. Sono stati così organizzati dei gruppi sui temi dell'animazione giovanile, l'animazione attraverso le mostre, le partenze per la missione, il cammino con gli immigrati, la vita in famiglia.

L'incontro si è concluso con la santa Messa: un intenso momento di preghiera animato dalle riflessioni della giornata. "Noi partiamo, tu non restare", è stato il messaggio finale con cui i gruppi si sono salutati, per riprendere il cammino di missione, ciascuno nel proprio ambito e nel proprio territorio, ma tutti convinti dell'importanza di contribuire a "fare del mondo una sola famiglia".



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