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Missioni Notizie: Laos, Indonesia, Iraq, Pakistan, Messico

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Chi dice sì, chi no

Laos: prima università Buddhista. Il Laos avrà la prima università buddhista. La prima pietra della nuova istituzione è stata posta a gennaio, a Vientiane.
L'istituto fornirà l'istruzione a monaci e novizi buddhisti, ma anche ai giovani che non hanno la possibilità economica di ricevere un'istruzione. Il progetto prevede anche un'area convegni e dormitori per circa tremila studenti. "Servire il paese, essere buoni cittadini, contribuire allo sviluppo globale della persona" sono obiettivi di ogni sistema educativo. Ci si chiede allora: a quando le scuole cattoliche in Laos, dove l'analfabetismo tocca ancora il 50% della popolazione?

• Indonesia: vince il dialogo. Mons. Moa Nurak, missionario del Verbo Divino e vescovo di Pangkal Pinang, in Indonesia, ha detto: "Abbiamo costruito un buon rapporto con le autorità civili e con i leader musulmani locali. In tal modo i permessi per la costruzione di scuole, ospedali, centri sociali, strutture pastorali e chiese ci vengono concessi senza difficoltà". La diocesi, quindi, non vive le difficoltà di altre aree del Paese, anche per l'assenza di gruppi musulmani integralisti nel territorio.

Il dialogo funziona fra i leader e fra la gente comune: "Vi è stata un'integrazione pacifica fra componenti sociali di diversa cultura e religione. E continuiamo a operare per il dialogo e la pace".

• Iraq: attentato a studenti cristiani. Un morto e almeno 120 feriti sono il tragico bilancio dell'attentato dinamitardo compiuto il 2 maggio contro tre autobus che trasportavano studenti cristiani all'università di Mossul. L'attentato, avvenuto su un tratto di strada compreso fra due posti di blocco delle forze di sicurezza, ha destato paura, shock e indignazione nella comunità cristiana, anche per il silenzio del governo. Le minoranze cristiane sono le vittime più facili da colpire, perché non prendono parte alle lotte e ai conflitti interni e non portano armi.

Per il vescovo di Mossul, mons. Casmoussa, "urge un intervento delle Nazioni unite per proteggere i cristiani in Iraq; siamo stanchi della violenza continua, del terrore e dell'insicurezza".

Due belle novità

• Pakistan: "Good News". Da tempo, la chiesa cattolica in Pakistan segnala abusi e strumentalizzazioni della legge sulla blasfemia per colpire i cristiani in normali controversie e pone l'attenzione sulle discriminazioni subite dalle minoranze religiose non islamiche in Pakistan, spesso ignorate a livello politico e dalle autorità civili.

Nonostante questo clima, sono iniziate le trasmissioni della televisione cattolica "Good News", di proprietà della diocesi di Karachi. I programmi spaziano dalla religione all'intrattenimento, passando per l'informazione e saranno diversi rispetto a quelli degli altri canali. "Abbiamo buone notizie, abbiamo il messaggio di Gesù da diffondere perché la gente impari a vivere in armonia", ha detto il vescovo Pinto. I cristiani in Pakistan sono il 2% della popolazione.

• Sul web Rai-Vaticano. Il 2 aprile scorso è stato inaugurato il nuovo spazio web di Rai Vaticano. L'obiettivo è diventare il punto di riferimento dell'informazione religiosa prodotta dalla Rai. I contenuti del sito internet saranno aggiornati dalla redazione di Rai Vaticano, diretta da Giuseppe De Carli. Sul nuovo spazio web, all'indirizzo http://www.raivaticano.rai.it/, è pubblicata l'iniziativa "La Bibbia Giorno e Notte" del 2008.

Con questa iniziativa, la Rai raccoglie l'invito ad evangelizzare il web lanciato dal Papa e risponde alla diffusa esigenza di domanda religiosa.

Una storia speciale

• Messico: vangelo con i prigionieri. Per il terzo anno consecutivo, un gruppo di giovani missionari della "Universidad Anahuac" e alcuni membri della Confraternita penitenziaria internazionale, hanno effettuato con successo le missioni nel carcere di Islas Maria, nel Pacifico del Messico, dove hanno fornito assistenza spirituale a più di 1.600 detenuti. L'isola è diventata carcere nel 1905. Si tratta di un'area dove i detenuti stanno scontando condanne fino a 20 anni, vivendo in un clima di relativa libertà; molti vi abitano con le famiglie. Dalle prime ore del mattino, i giovani missionari hanno iniziato la loro attività, per poi condividere le storie toccanti vissute durante il giorno.

L'esperienza di Islas Maria è stata descritta dai missionari come "l'incontro della miseria umana con la misericordia di Dio", perché le persone che ci abitano hanno commesso reati gravi, hanno perso la loro dignità e le loro famiglie, e vivono in condizioni subumane".



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