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Missione e preghiera, La preghiera è universale

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La preghiera è il respiro del cristiano, perché dà alla sua vita una dimensione missionaria, universale. Gli permette di abbracciare tutto il mondo e di stringerlo al cuore di Dio Padre, come un figlio smarrito e ritrovato, un figlio a lui affidato.

Difficile, ma non impossibile

In un mondo le cui strade sono spesso buie e piene di insidie, occorre custodire e coltivare la preghiera come un tesoro prezioso. Infatti oggi - come del resto in ogni tempo - non è facile credere e professare apertamente la fede in Gesù Cristo, nel Padre che egli ci ha rivelato e nello Spirito che ci ha donato, mentre tutto intorno c'è un clima di superficialità e di scetticismo. Non è facile mettere Cristo al centro della propria vita, mentre la società in cui viviamo produce e offre continuamente nuovi idoli. I più seducenti sono l'idolo del denaro, l'idolo del prestigio personale e l'idolo del piacere.

Ma è anche vero che credere non è impossibile: abbiamo davanti ai nostri occhi, a partire dalla persona del Santo Padre, testimonianze eloquenti e avvincenti della bellezza e della fecondità della preghiera. Ed è proprio il papa a ricordarci continuamente, nelle sue catechesi e nei suoi messaggi, che la chiesa ci offre mezzi di grazia efficaci per sostenere vittoriosamente il combattimento della fede e custodire accesa nel cuore la lampada della preghiera.

I mezzi efficaci della grazia

Questi mezzi sono la Parola di Dio, l'Eucaristia, il sacramento della riconciliazione, l'impegno caritativo. «Ti sei mostrato a me, o Cristo, faccia a faccia. Io ti incontro nei tuoi sacramenti», così già diceva sant'Ambrogio, incoraggiando i cristiani del suo tempo a non lasciarsi travolgere da ogni vento di dottrina, da effimere ideologie..., ma a tenersi stretti a Gesù, il Signore e unico Salvatore dell'umanità. È lui l'Orante per eccellenza: con le braccia aperte sulla croce, nel gesto di un abbraccio universale, egli intercede per l'umanità intera.

Venuto sulla terra a rivelarci il vero volto di Dio, egli ci ha insegnato a chiamarlo "Padre" e ci ha mostrato che il suo disegno su di noi è salvezza e pace. Pregare è aderire concretamente a questo disegno d'amore e dire con slancio, senza paura, il sì totale all'Amore. Questo sì introduce il credente nel dinamismo dell'amore divino.

Allora sia che si rimanga nella propria terra, come Maria nella sua casa, sia che si parta per terre lontane, come gli apostoli dopo la Pentecoste, si è sempre e comunque, con la propria vita, testimoni credibili del vangelo, portatori di luce, di pace e di santa gioia a tutti gli uomini.



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