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Laicato Saveriano: Ci crediamo davvero?

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Sono venuti a trovarci dei forestieri di origine vietnamita: il papà, professore all'università di Pittsburgh, la moglie e due figlie. Lui è stato tutor di mio figlio Luigi nel periodo di studi negli Usa. Invitato al congresso di chirurgia vertebrale di Roma, ha colto l'occasione per trascorrere una settimana in Italia con la famiglia. Il giorno dell'Immacolata sono venuti a casa nostra. Eravamo orgogliosi di conoscere il professore e la famiglia.

Sono giunti verso mezzogiorno: i saluti, le presentazioni ed entriamo in casa. Le due figlie - Carol,12 anni, e Katty di 7 - sono subito attratte dal presepe, a lato della finestra. Katty chiede al papà cosa siano quei bei pupazzi, gli animali, le luci... Il professore gira la domanda a Luigi. La conversazione è in inglese, e mi rendo conto che i nostri ospiti non conoscono le nostre tradizioni.

Luigi con garbo spiega a Carol e Katty che quello che vedono sono i pastori con il gregge, i magi con i doni, le persone che duemila anni fa hanno assistito alla nascita del Bambino.

"Bambino? What is Bambino?", chiede la signora. Luigi, in inglese: "Bambino is Jesus... è Gesù, nato duemila anni fa, rappresentato nel presepe". La signora riprende: "Perché tanta importanza per una nascita di duemila anni fa? Quel Bambino è forse diventato un grande, un ricco...?".

Mi inserisco nel discorso, pur non parlando bene l'inglese: "Il Bambino è il Figlio di Dio. Non conoscete Gesù Cristo?". Risponde il professore: "No, non lo conosciamo. Luigi, ma questa è una storia vera?". Cade il silenzio. Luigi mi guarda; vorrebbe che rispondessi io. Siamo tutti lì, davanti al presepe di sempre, che di anno in anno cambia poco.

Organizzo in inglese la mia risposta: "Egli ha cambiato la storia dell'umanità. Figlio di Dio, si fece uomo nascendo povero. Sua madre Maria lo pose in una mangiatoia. Ha parlato di pace, di amore e di fratellanza. Ha detto che siamo tutti figli di Dio Padre e che siamo tutti fratelli...

Il professore e la moglie mi guardano stupiti; non so se sono riuscito a spiegarmi, con il mio inglese. Non chiedono altro; continuano a guardare il presepe. Carol e Katty si rivolgono al papà: "We also... Anche noi vogliamo il presepe con il Bambino Gesù". Allora la signora si rivolge a mia moglie: "Ma voi ci credete davvero?".

Dopo il pranzo, siamo andati a visitare gli scavi di Pompei. La giornata si è conclusa con gli inviti a rivederci, noi in America e loro in Italia. Non so se Carol e Katty un giorno avranno il presepe in casa loro. Ma quest'anno, involontariamente, siamo stati indotti a rivedere il perché del presepe in casa nostra!

 Ci resta la domanda: "Ci crediamo davvero?".



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