La preghiera, squisita forma di carità
La settima opera di “misericordia spirituale” recita così: pregare Dio per i vivi e i defunti. Noi non abbiamo l’idea della preghiera come di un’attività; ci sembra un aspetto spirituale e non pratico. Anche pregare è “un’attività, è compiere un’azione” (Atti 12,5).
Pregare è una concreta e squisita forma di carità, espressione di amore e interessamento, di vicinanza e partecipazione.
A volte non possiamo far altro che affidare una persona o una situazione alla bontà e misericordia di Dio (Romani 15,30). La liturgia ci educa alla preghiera e ci fa dire durante la celebrazione della Messa: “Ricordati Signore… dei vivi e dei defunti”. Tocca a noi pregare per gli altri e pregare significa amare, avere a cuore una persona e metterla nelle mani di Dio.
L’ottavario per i defunti è missionario
I missionari saveriani hanno celebrato l’ottavario di preghiere per i defunti dal 15 al 22 novembre assieme agli amici, alle delegate saveriane e a quanti lo desideravano nel salone della casa di Cagliari in via Sulcis 5.
L’invito è stato diffuso con una lettera dalle delegate missionarie, ma l’intera iniziativa è stata divulgata anche attraverso il giornale diocesano e radio Kalaritana, oltre al nostro mensile.
I partecipanti hanno proposto diverse intenzioni di preghiera per i loro cari defunti, per lettera o personalmente al momento della preghiera dei fedeli.
Oltre cinquanta persone hanno partecipato alla celebrazione ogni sera.
L’ottavario ha avuto anche una forte caratteristica missionaria.
Infatti, le offerte raccolte sono state destinate alle missioni dove lavorano i saveriani originari della Sardegna, nella convinzione che anche questa forma di partecipazione all’offerta dell’Eucaristia ha un grande valore di suffragio per i defunti.
Sentiamo il bisogno di dire grazie a chi ha partecipato alla celebrazione e, in particolare, a tutte le persone che si sono impegnate a diffondere gli inviti.