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La personalità del beato Conforti

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Molti hanno espresso viva compiacenza perché finalmente anche il beato Guido Conforti sarà proclamato "santo", durante l'anno in corso. Dipendeva da lui decidersi a compiere il miracolo necessario per la sua elevazione agli altari. Un santo poco conosciuto, ma un modello eloquente per la chiesa universale: vescovo della diocesi di Parma e fondatore dell'istituto missionario saveriano; pastore di una chiesa locale, ma con la passione evangelica per il mondo intero.

Della sua santità, basata sull'amore a Cristo e alle anime, si è scritto e parlato molto. Meno della sua personalità, oggetto della mia ricerca nei due volumi pubblicati e che molti amici hanno letto: "Guido M. Conforti, suo coinvolgimento politico-sociale nella storia e rapporti con il clero (1887-1906)", e Guido M. Conforti, studio storico critico sul pensiero, cultura e attività di fondatore e di vescovo (1898-1930)".

In questa pagina, desidero lasciare ai cari lettori il succo della mia ricerca sulla personalità del Conforti.

Il parere dei "religiosi"

Padre Vanzan, presentando i miei due volumi su "Civiltà Cattolica", ha scritto: "Sugli aspetti della personalità del Conforti gettano ora nuova luce due ponderosi volumi, che hanno il taglio di un'accurata ricerca critico-storica, per far conoscere il vero Conforti, proprio esaminando i vari aspetti della sua personalità... Da quest'opera, infatti, emerge un Conforti con una personalità forte e mite insieme, la cui fede è pari allo spessore culturale, ricco di pazienza e soavità, ma insieme tenace e battagliero" (Civiltà Cattolica, 5 aprile 2003, pag. 37).

Fratel Giusepe Faron, delle Scuole cristiane, scrive al Conforti riportando le parole del card. Parochi, vicario del Papa: "Sua Eminenza con aria sorridente, manifestante il piacere che ne provava, mi fece un vero panegirico dell'Ecc. Vostra chiamandola: «Angelo di bontà, martire di pazienza, prudenza consumata, anima santa»".

Madre Zileri scrive nel suo Diario: "Mons. Guido Conforti, vicario generale, uomo pieno di spirito di Dio, di moderazione e di prudenza...". Anche su Cronaca dei benedettini di Torrechiara si legge: "Va data una parola di lode e d'encomio a quell'amabile e santa persona di mons. Guido M. Conforti, vicario generale...".

Giudizio delle autorità civili

È importante anche il giudizio di alcune persone, che erano a servizio di un governo di tendenza massone e anticlericale. Il prefetto, scrivendo al pretore di Parma, esprime questo apprezzamento: "Alieno da intrighi politici, riservatamente benefico, di carattere mite e affabile con tutti, non intransigente, mons. Conforti sa anche mantenere buoni rapporti con le autorità governative" (Parma, 23.12.1907).

Il procuratore del re, il 28 dicembre 1907 scriveva al guardasigilli di Roma: "Mons. Conforti è dotato di soda cultura laica ed ecclesiastica. Di carattere mite, molto benefico, di molto ingegno; di modi affabili, non intransigente d'idee, di condotta morale ineccepibile e soprattutto alieno da intrighi politici, egli ha saputo mantenere sempre ottimi rapporti con l'autorità governativa. La sua nomina a vescovo della diocesi di Parma ha prodotto ottima impressione in ogni classe sociale e specialmente nel clero della diocesi stessa, che grandemente lo apprezza e lo ama".

Tutti conoscono il significato politico di intransigente, e benissimo lo conosceva colui che scrisse di Conforti: "non intransigente d'idee". È una definizione! Le idee non si cambiano come i vestiti; sono parte integrante della personalità di un individuo.



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