Teresina Caffi, missionaria saveriana che divide il suo tempo tra Italia e Africa, è affascinata dalla Bibbia, che cerca di leggere con il cuore di donna. A lei era assegnato il tema, "Gesù visto dalle donne tra Europa e Africa". La sintesi che pubblichiamo non è stata rivista dall'autrice.
Per avvicinarci a Gesù abbiamo soprattutto le Scritture. Oggi le donne si rendono maggiormente conto che possono offrire una lettura femminile delle Scritture. La teologa camerunese Hélène Yinda afferma: "È nella Bibbia che noi donne possiamo trovare la chiave della liberazione riguardo a quello che viviamo, la chiave per la nostra ricostruzione e per la rinascita di una nuova società".
Le donne seguono Gesù Cristo
L'adesione di numerose donne a Gesù Cristo ha caratterizzato non solo l'esperienza del Gesù storico, ma anche tutti i secoli della chiesa. La mistica ha anticipato immagini di lui, che solo più tardi la teologia ha elaborato. Non poche mistiche medievali hanno visto in Gesù una "madre". La beghina Matilde di Hackeborn (1241-1298), scrive: "Gesù Cristo, che fa il bene contro il male, è la nostra vera Madre. Noi riceviamo il nostro essere da lui, dove inizia il fondamento della maternità, con tutta la dolce protezione dell'amore che ne consegue senza fine. Come Dio è veramente nostro Padre, così Dio è veramente nostra Madre...".
Scrive Clara Ricci: "Una giovane donna di Nazareth è stata tramite dal divino all'umano per l'incarnazione, attraverso la nascita di un figlio maschio ed è stata strumento della venuta nel mondo del Figlio di Dio; e una donna di Magdala è poi tramite della proclamazione del ritorno di Cristo al Padre. Maria di Nazareth apre l'ingresso dal divino nell'umano; Maria di Magdala è testimone prescelta della dipartita dalla dimensione temporale per tornare in seno al divino".
Gesù e l'amore materno
In Ghana, a volte i cristiani si rivolgono a Gesù con il titolo "Madre Gesù". Nasimiyu Wasike afferma: "Vediamo che Gesù, nella sua vita, assolve il ruolo tipico della madre. Alimenta la vita, specialmente quella delle persone deboli. La maternità di Gesù è caratterizzata dall'offerta di cibo, protezione e cura ai poveri e agli emarginati.
Oggi l'Africa ha bisogno dell'amore di una Madre. Le madri hanno alimentato e continuano ad alimentare la vita, nonostante le guerre etniche, le dittature militari, i governi oppressivi e le difficoltà economiche che privano molte persone del necessario per vivere...
Le donne scoprono che l'uomo del quale ci si può fidare, l'uomo che non delude, è ovviamente Gesù Cristo. Lui ha combattuto ed eliminato la pratica di ridurre le donne a ‘bestie', portatrici silenziose dei fardelli delle società, curve sotto il peso del razzismo, della povertà e del mancato riconoscimento di quella che dovrebbe essere la pienezza della femminilità".
Un progetto di felicità per due!
Hélène Yinda afferma che, rileggendo la Bibbia, bisogna considerare il progetto di felicità che Dio ha riguardo all'essere umano. Secondo questo progetto, tutto ciò che denigra la donna, che l'umilia, la rende inferiore e nega la sua piena umanità non è da Dio e non può esserlo. La stessa cosa per quanto riguarda l'uomo.
"Se, come dice la Bibbia, Dio ha creato l'essere umano «maschile e femminile», è evidente che soltanto il principio dell'umano, dell'amore e della felicità tra l'uomo e la donna è il principio chiave della teologia cristiana autentica. Il Cristo di cui parlo è colui a cui Maria, sua madre, ha insegnato il senso fondamentale dell'umano. Quando ci si radica in lui, si è fecondati e avvolti dallo Spirito di Dio. Soltanto così, allora, si ha accesso alla piena umanità: quella che fa di noi tutti «figlie e figli di Dio». Una donna in cui è presente lo Spirito, non è soltanto un essere nuovo, ma diventa incinta di Dio, e in Dio è chiamata a partorire una società nuova, un'Africa nuova: l'Africa di Dio".
