Il coraggio del contro-corrente
Il vescovo di Locri-Gerace, e presidente della commissione missionaria regionale Calabra, ha inviato un messaggio ai giovani della Locride. Ce lo ha segnalato don Paolo Martino di Oppido-Palmi, che ringraziamo.
Carissimi giovani, ho pensato in modo particolare a voi, portatori di speranza per il nostro territorio. La quaresima per i cristiani serve per riflettere e per decidersi a convertirsi sulla base della parola di Dio, che ci interpella sempre. È un tempo di grazia concesso da Dio per fare a livello personale scelte di bene, che sicuramente avranno una ripercussione anche sociale.
Voi siete la voce critica
Nella mia lettera pastorale sulla speranza per la Locride, ho detto che c'è bisogno di un rinnovamento delle coscienze alla luce della fede, per far scattare il cambiamento desiderato a ogni livello. E voi siete per noi adulti la voce critica, che ci spinge a dare ragione delle difficoltà che attraversiamo, per creare le possibilità del cambiamento. Infatti, il nuovo tra gli uomini nasce sempre da una riflessione critica su ciò che si vive, conseguenza di scelte e decisioni prese da chi ha in mano la conduzione della comunità a ogni livello.
Vi invito a non perdere mai la freschezza del vostro senso critico, generato proprio dalla speranza che portate dentro di cambiare le cose. Non venga meno il vostro coraggio di andare contro-corrente. Se ciò avvenisse, noi perderemmo parte della nostra speranza. Perché sperare nel futuro, se voi pensate che per il nostro territorio non ci sarà futuro diverso?
Dobbiamo imparare da Gesù
Ma in questo tempo quaresimale i due valori sopra indicati - senso critico e coraggio di essere diversi - vi portino anche a discutere su voi stessi, sulla vostra autenticità, sulla vostra coerenza nell'andare contro-corrente.
Prendete a modello Gesù, che è la coscienza critica e la luce dell'umanità. Egli, per capire la volontà del Padre e scegliere la strada da percorrere, ha sentito il bisogno di solitudine e silenzio, preghiera e digiuno. Il suo esempio è uno stimolo per noi, per vivere la nostra quaresima. Impariamo da Gesù come affrontare la vita, come dire agli altri parole di speranza, come compiere per loro gesti di amore.
Siate speranza per l'umanità
Così è cominciato il cristianesimo, con Gesù che, dopo il digiuno dei quaranta giorni nel deserto, presso un lago e rivolto a poche persone, lancia un messaggio da accogliere personalmente: "Fate penitenza, convertitevi!". Ovunque sia arrivato l'annuncio del vangelo di Cristo lungo i secoli e fino ai nostri giorni, è risuonato lo stesso invito per ogni singola persona: "Convertiti!".
Siete capaci anche voi di vivere così, accogliendo l'invito di Gesù a convertirvi per diventare strumento di vita e di speranza per l'umanità? Ve lo auguro di cuore!