Il 3° Patrono delle missioni, P. Beduschi e S. Guido Conforti
Padre Roberto Beduschi è stato maestro dei novizi saveriani in Italia e in Brasile. Parlava spesso ai suoi allievi del nostro santo fondatore. Una volta, dialogando con i confratelli della comunità brasiliana di Pirajù, ricordò il suo unico incontro con mons. Conforti. Lui aveva solo 9 anni ed era chierichetto nella parrocchia di Rivarolo Mantovano.
Quel giorno c'erano le Cresime e, al posto del vescovo di Cremona, era venuto il vescovo di Parma, mons. Guido. Il chierichetto Roberto era stato incaricato di tenere la mitra del vescovo e lui lo fece con molta devozione, data la solennità della celebrazione liturgica e l'ammirazione che tutti avevano per quel vescovo fondatore dei missionari saveriani. Ne ricavò un'ottima impressione che rimase nella sua memoria, insieme a un forte amore per la liturgia.
Eucaristia e missioni
Poco dopo la beatificazione del fondatore (17 marzo 1996), ci fu un'assemblea dei saveriani del Brasile meridionale a Londrina. Padre Roberto fu incaricato di guidare un'adorazione Eucaristica. Ne approfittò per fare una meditazione profonda commentando strofa per strofa il canto "Adoro Te devote" di san Tommaso d'Aquino. Ricordo il commento che fece alla strofa che parla del "Pellicano": Gesù è paragonato a un pellicano che nutre con il suo sangue i suoi piccoli e con il suo sangue li fa anche rivivere.
Poi p. Roberto fece un collegamento con il discorso di mons. Conforti al congresso Eucaristico di Palermo nel 1924, su "Eucaristia e missioni", che mons. Angelo Roncalli teneva sempre sulla propria scrivania. Il fondatore si diceva entusiasta delle notizie che gli scrivevano i missionari affermando che le giovani chiese manifestano grande meraviglia e fervore nei riguardi dell'Eucaristia; vi trovano l'alimento forte per affrontare le difficoltà e la forza spirituale per rispondere con generosità alle varie vocazioni.
Il sangue che rinnova
Qualche tempo dopo, nella festa del fondatore del 2004, noi saveriani di Piracicaba e Hortolândia eravamo riuniti nella fattoria di "Dona Nilza", per celebrare e festeggiare insieme. Chiedemmo a p. Roberto Beduschi di presiedere la santa Messa e lui ci sorprese con una bellissima omelia. Il suo sogno era che non solo il beato Guido Conforti venisse dichiarato "santo", ma che diventasse il terzo patrono delle missioni.
Disse che san Francesco Saverio è patrono delle missioni perché fu un grande missionario nell'Oriente, adattandosi, predicando e battezzando molte persone in varie nazioni. Disse che santa Teresina del Bambin Gesù è patrona delle missioni perché fu il cuore della chiesa, pregò e si sacrificò per i missionari.
Disse che il beato Guido Conforti, una volta dichiarato "santo", poteva essere proposto come il terzo patrono delle missioni, perché aveva vissuto allo stesso tempo come "vescovo in Italia e missionario per il mondo". Aggiunse che come la circolazione sanguigna ha bisogno di due movimenti, così tutta la chiesa ha bisogno dell'anelito missionario per fruttificare e rinnovarsi.
Sogno oggi, realtà domani?
Ogni cristiano è chiamato a vivere questa duplice finalità indicata da Gesù e insita nel cristianesimo: "il mio sangue è sparso per voi e per tutti"; "le mie pecore mi ascoltano, ma ho anche altre pecore che devo condurre"; "andate in tutto il mondo e predicate a tutti i popoli il mio vangelo". Ogni chiesa e comunità locale è chiamata a essere missionaria nel proprio territorio, ma anche a pregare, sacrificarsi, dare offerte, inviare e ricevere missionari per il regno di Dio nel mondo intero.
Il fatto che san Guido sia stato canonizzato nel giorno stesso della giornata missionaria mondiale può essere già un buon auspicio, perché in futuro sia dichiarato il terzo patrono delle missioni.
Sarà possibile che il sogno di p. Roberto Beduschi divenga realtà?