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Mi ha parlato, gli ho risposto - S. Guido, mio modello di missione

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Parmense, insegnante di lettere, Luisa è partita per il Congo nel 1970, lavorando nelle missioni di Uvira, Bukavu e Goma, insieme ai saveriani. Ha svolto un lavoro prezioso nella catechesi e nella formazione dei catechisti; poi si è dedicata al servizio dei malati più bisognosi, soprattutto con i sofferenti di aids. Come "missionaria laica" ha condiviso con la popolazione anche gli anni duri e difficili della guerra. Nel 2010, Luisa ha ricevuto il premio "Cuore Amico", il Nobel dei missionari.

p. Silvio Turazzi, sx.

Cari amici e amiche, prima di ripartire per il Congo, desidero comunicarvi tutta la gioia che ho provato durante la canonizzazione di san Guido Conforti e le successive celebrazioni, colme di significato, a Roma e a Parma.

È stata per me una grande gioia e ho ringraziato molto il Signore, che ha donato anche a me la vocazione missionaria, che considero la più grande e la più bella, perché è la risposta al mandato di Gesù: "Andate in tutto il mondo, annunciate la mia Parola a ogni creatura...".

San Guido mi ha parlato personalmente: ho sentito la sua voce nel mio cuore, ripercorrendo mentalmente la sua vita e alcuni punti forti della sua spiritualità che, anche per i legami che ho avuto con i missionari saveriani, è diventata un po' anche la mia.

San Guido mi ha detto...

Anzitutto san Guido mi ha detto: "Fermati spesso, ogni giorno a contemplare il Crocefisso. Tu lo guarderai, Lui ti guarderà e ti dirà tante cose!". Infatti, "il Crocefisso è il grande libro sul quale si sono formati i santi e sul quale noi pure dobbiamo formarci. Esso ci parla con una eloquenza che non ha uguali; con l'eloquenza del sangue. Ci inculca l'umiltà, la purezza, la mansuetudine, il distacco da tutte le cose della terra, l'uniformità ai divini voleri e soprattutto la carità per Dio e per i fratelli". Mi ha detto: "Sta' in silenzio, ascolta la Parola, lasciati forgiare e rinnovare da essa, perché sia essa a condizionare sempre la tua vita, le tue scelte".

Mi ha detto ancora: "Va', fa' del mondo una sola famiglia, porta la fraternità e l'amore, là dove regnano le guerre, l'odio, le divisioni, perché tutti diventino una cosa sola, una sola famiglia; tutti si sentano fratelli e sorelle che, tenendosi per mano, camminano verso la casa del Padre".

"Va', la carità di Cristo, e solo quella, ti sospinga con urgenza; non fermarti e non rallentare il tuo passo, perché è urgente che tutti conoscano l'amore infinito del Padre, che si è rivelato in Gesù e, aderendovi, siano felici e realizzati.

"Va', scopri Cristo presente in tutti, soprattutto negli ultimi, nei poveri, nei malati, in coloro che soffrono; amali, rispettali, confortali, come faresti con Gesù sulla croce".

La mia risposta

Vorrei rispondere. "Grazie, san Guido, sei proprio il mio modello di santità e di missionario! Ma tu che sei santo e sei vicino a Dio, sai quanto sono piccola, infedele, limitata...". Ma qui mi viene in aiuto san Paolo che mi dice: «Quando sei debole, è allora che sei forte, perché Lui interverrà. Riponi in lui la tua fiducia; è lui che agisce e opera le sue meraviglie anche attraverso il nulla che tu sei". E ancora mi dice: "Puoi tutto in Colui che ti dà la forza". Infatti, l'ho già sperimentato tante volte: di che cosa dovrei aver paura?.

Allora niente può più trattenermi. Riparto con gioia ed entusiasmo lasciando, come quando sono partita 40 anni fa, la mia carissima mamma ora novantenne (ma la lascio comunque in buone mani!), gli amici e i parenti, perché «chi ama il padre e la madre più di me, non è degno di me».

E voi tutti che leggete questa lettera, accompagnatemi con la vostra preghiera, perché non vengano mai meno in me la passione per il Regno, il servizio stracolmo di amore ai poveri, ai malati, agli ultimi, e la fiducia incondizionata nel Signore.

Grazie! Un affettuoso abbraccio a tutti.   
                                                                                                                       (luisaflisi@yahoo.fr)



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