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Conforti, un santo straordinario

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Il 15 dicembre 2011, nel ritiro per i sacerdoti della diocesi di Forlì, è stato invitato p. Luigi Zucchinelli a presentare la figura di san Guido Conforti, vescovo di due diocesi italiane - Ravenna e Parma - e ispiratore di una pastorale missionaria per i sacerdoti diocesani.

Padre Luigi, dopo alcuni cenni biografici, ha presentato la santità del Conforti come una vita vissuta senza cose straordinarie, se non quella di aver vissuto in modo straordinario il dovere quotidiano. Conforti è stato uomo di Dio e del prossimo, disponibile a fare la volontà divina, figlio generoso della chiesa. Il suo grande desiderio era quello di diventare "copia fedele" di Cristo e voleva che anche i suoi missionari ne fossero "copia fedele".

Una sintesi armoniosa

Conforti ritiene che la santità consista nel fare la volontà di Dio, nel saperlo, cioè, "vedere, cercare e amare in tutto e in tutti". Ha saputo fare una sintesi armoniosa tra vita contemplativa e vita attiva. È stato promotore di pace nel campo politico e nelle coscienze. Non rimase a guardare quando si trovò in mezzo alle lotte e ai disordini sociali del suo tempo, e nulla lasciò di intentato perché tornasse la pace.

Afferma p. Luigi: "Anche noi dovremmo impegnarci a essere sempre promotori di pace, come risultato della santità e della nostra unione con Dio. Anche oggi ci sono forti divisioni: nord e sud; cittadini e stranieri; ricchi e poveri, famiglie divise...

Lo spirito missionario è un vero amore alla chiesa, che porta all'apertura verso tutti, a considerare l'umanità come una famiglia, a spingerci in tutte le direzioni per portare Cristo a tutti.

Lo sguardo fisso su Gesù

Ecco i tre grandi amori di san Guido Conforti:

Cristo Crocifisso: è l'amico con cui egli continua il dialogo iniziato da bambino nella chiesa della Madonna della pace, a Parma. Questa esperienza spirituale è stata il punto di partenza, il movente, la forza e la ragione del suo spirito missionario.

Cristo Eucaristia: mons. Conforti lo incontra quotidianamente nella Messa, instaurando con lui un rapporto di adorazione e lasciandosi formare da lui. Cristo Eucaristico diventa il centro della sua vita e l'obiettivo della sua attività pastorale.

Tenere fisso lo sguardo su Cristo: questo era il segreto di tutta la sua vita. Significa fissare qualcuno negli occhi, guardare a qualcuno con fiducia, allo scopo di orientare verso di lui il proprio comportamento, in un affidamento continuo.

Fissare Gesù, come un atleta fissa il traguardo da raggiungere.



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