Il 15 luglio divento missionario saveriano
La decisione della mia vita.
Non tutti mi conoscono. Perciò mi presento. Ho 23 anni e sono di Pirri, non lontano da Cagliari. Ho vissuto gli ultimi due anni nella comunità saveriana di Ancona. È il periodo di noviziato, cioè di preparazione alla scelta di vita religiosa nella famiglia saveriana, che farò domenica 15 luglio qui ad Ancona.
Il periodo di formazione è stato intenso, in tre comunità: Cagliari, Desio (MI) e infine Ancona. In questi anni, ho avuto la possibilità di conoscere meglio me stesso; è maturata la mia fede, con il desiderio di consacrarmi al Signore per la missione. Questo desiderio è nato proprio all’interno della comunità saveriana di Cagliari e, lungo gli anni, si è reso sempre più forte.
Un amore smisurato!
Ho capito pian piano una cosa importante. Gesù abita in ciascuna persona ed è lì che io lo devo cercare, amare e servire. Gesù mi ha dato l’esempio più bello, donandosi totalmente senza riserve. Anch'io devo donare me stesso agli altri, con i pregi e i limiti che ho, ma senza riserve.
Don Tonino Bello parlava di "caritas sine modo": un amore smisurato, senza barriere, che va oltre i confini; un amore che si dona a tutti, senza escludere nessuno, come sa fare solo Dio.
Gesù è vissuto sempre in mezzo alla gente "scartata" dalla società, in mezzo alle persone che soffrivano, in mezzo ai poveri, per donare loro la beatitudine della speranza. È proprio questa la grandezza del nostro Dio. Questo è il Dio di cui mi sono innamorato! Questo è l’annuncio missionario che ho ricevuto e che non posso tenere solo per me, ma desidero annunciare anche ad altri, come missionario saveriano, ovunque il Signore mi manderà.
Non è stato tutto rose e fiori
Ogni cammino ha le sue gioie, fatiche e cadute. Ma ho trovato sempre, lungo la strada, persone pronte a dare una mano per rialzarmi. Ringrazio il Signore di averle messe sul mio cammino: la mia famiglia, gli amici, le comunità in cui ho vissuto. Ciascuno è stato una tessera di quel puzzle che il Signore ha preparato per la mia vita.
Il cammino non è finito. Continuerà a Parma, con gli studi di teologia e la formazione di base. Ma ancor di più continuerà nella vita di tutti i giorni, sempre e senza scadenze. Incontrerò ancora difficoltà, sassi che mi faranno inciampare. Ma come Francesco Saverio e Guido Conforti, sono sicuro che la cosa importante è tenere fisso lo sguardo su quel Cristo in croce che sorride di fronte alla morte, alle difficoltà e alle sofferenze. Perché da quella croce è germogliata la vita, vera e piena.
Una cosa chiedo a tutti voi: di accompagnarmi con la costante preghiera, affinché il Signore mi conceda il dono di perseverare nella scelta della vita missionaria.