Ad Ancona, nel noviziato dei saveriani
Jesús è un giovane della Spagna; Carlo è di Parma; io Davide sono di Cagliari. Il 15 luglio facciamo la nostra prima professione dei voti religiosi nell'istituto saveriano, dopo aver vissuto due anni nella comunità di Ancona per il cammino di noviziato.
Nel primo anno, aiutati dal maestro p. Giovanni Matteazzi, abbiamo fatto un percorso di approfondimento della nostra chiamata alla consacrazione religiosa missionaria, praticando gli E.V.O., cioè gli esercizi spirituali nella vita ordinaria, secondo lo stile di sant’Ignazio.
Nel secondo anno, sempre con la guida del maestro, abbiamo avuto la possibilità di conoscere e imitare il padre e fondatore dei saveriani, beato Guido Conforti. Abbiamo letto la sua vita e meditato i suoi scritti; abbiamo studiato le costituzioni della famiglia saveriana. Abbiamo anche avuto modo di inserirci in alcune situazioni particolari, come la "mensa del povero" e la casa alloggio "il focolare" per malati di Aids.
Abbiamo inoltre dato una mano in alcune parrocchie della diocesi di Ancona - Osimo. Jesús ha lavorato nella parrocchia San Gaspare del Bufalo in Ancona; Carlo nella parrocchia di Sappanico; Davide a Polverigi. In queste comunità parrocchiali abbiamo seguito i gruppi dei giovani e giovanissimi con incontri di catechesi e di animazione.
Ecco le nostre brevi testimonianze personali. Intanto, mentre noi tre metteremo tutta la nostra buona volontà, chiediamo la vostra preghiera allo Spirito Santo, perché possiamo dedicare tutta la vita all'annuncio del vangelo di Cristo tra i popoli che ancora non lo conoscono.
Davide Lai: "la vita in mano"
"In questi due anni di noviziato ho avuto l’opportunità di fermarmi e di stare più a contatto con me stesso, prendendo in mano la mia vita, e di riflettere sulla mia storia vocazionale.
Il lavoro con i giovanissimi della parrocchia di Polverigi per me è stato importante e di grande aiuto. Ho incontrato persone che hanno saputo darmi tanto, con le quali abbiamo fatto un pezzo di strada insieme, conpidendo le nostre storie e la vita di ogni giorno. Ringrazio il Signore, che ci ha fatto incontrare".
Carlo Salvadori: "...in compagnia"
"Il cammino di questi due anni non l’ho fatto da solo, ma in compagnia delle persone che ho conosciuto e con le quali ho vissuto. Sono loro che mi hanno aiutato a crescere e a conoscere meglio me stesso e il Signore. Tra tutti, in particolare ricordo i malati di Aids, ospiti del "focolare", il maestro d’arte Maurizio e Marie Tomé, suora di madre Teresa di Calcutta".
Jesús Calero: "grazie, mio Dio!"
"Mi sono confrontato con me stesso nella riflessione e con discernimento; ho incontrato Dionella preghiera, nella Parola e nei poveri; ho vissuto con gli altri confratelli, i bisognosi, gli amici... In questo modo ho cercato le conferme che mi permettessero di decidere se la mia vocazione era quella di consacrarmi alla missione.
Dio non ci mette addosso un destino. Credo in Dio che ci vuole molto bene, ci ha fatto liberi e vuole che ognuno scopra la vita per viverla in pienezza. La mia vocazione non è migliore della maternità di mia mamma…, ma è la mia vocazione. Essere uomo, cristiano e missionario saveriano, a servizio di Dio e dell’umanità più bisognosa, sono i pilastri su cui voglio continuare a costruire il mio futuro. Dal mio cuore scaturiscono due sentimenti: "grazie, mio Dio, perché ti ricordi di me!"; e "nelle tue mani mi consegno, perché se tu non costruisci la casa, i costruttori faticano invano!".
