I quattro moschettieri saveriani
Sono quattro come i punti cardinali e hanno realizzato l’universalità geografica. Ma Hotman, Ferdinandus, Ivanildo e Trésor, oltre a essere saveriani, nonostante le distanze geografiche e culturali, hanno un altro punto in comune: vengono da tre paesi diversi e tutti e tre sono attraversati dalla linea equatoriale, una linea immaginaria che divide la terra in due emisferi, dal Brasile all’Indonesia, percorrendo il Congo RD.
Una celebrazione internazionale
È stata grande la gioia che ha caratterizzato la comunità dello studentato teologico internazionale di Parma. Infatti, quattro dei suoi membri sono stati ordinati diaconi saveriani il 6 dicembre nel santuario “Conforti” a Parma, dopo avere pronunciato solennemente la loro professione perpetua lo scorso 5 novembre. Tutta la comunità si è impegnata per un bell’esito di questa giornata in sé unica.
La Messa, cantata nelle varie lingue delle missioni saveriane e durata un paio di ore, è stata presieduta dal neovescovo saveriano di Makeni in Sierra Leone, mons. Natale Paganelli, e concelebrata da vari sacerdoti della diocesi insieme ai confratelli saveriani residenti a Parma e provenienti dalle varie comunità saveriane d’Italia. Oltre ai cittadini di Parma, la celebrazione ha visto la partecipazione di tanta gente che veniva dai quattro angoli d’Italia: da Udine a Taranto, da Genova ad Ancona! Tutti hanno fatto ritmare il santuario san Conforti i cui colori sembravano scintillare più del solito.
Annuncio, coerenza e misericordia
Nell’omelia, mons. Natale ha espresso il suo stupore perché nessuno dei quattro diaconi ha scelto la missione della Sierra Leone, promettendo di convincere i superiori a non prendere più in considerazione i desideri o la scelta proposta dai quattro giovani. Ovviamente si trattava solo di una battuta ironica… In seguito, ha fatto due brevi riflessioni: la prima si basava sul commento alla parola di Dio, scesa su Giovanni Battista che, per molti anni, l’ha meditata nel deserto prima di annunciarla. Giovanni Battista ha trovato la forza dell’annuncio nella coerenza della sua vita.
Nella seconda riflessione, mons. Natale ha parlato del servizio che si deve compiere con umiltà e semplicità, e poi ha invitato i quattro giovani diaconi a essere misericordiosi e caritatevoli verso tutti. La misericordia è una realtà che non possiamo vivere e condividere senza averne fatto prima esperienza. Non possiamo essere misericordiosi nei confronti dei fratelli escludendo l’esperienza della misericordia di Dio per noi.
La proposta… vocazionale
Alla fine della sua omelia padre Natale ha dato una spinta vocazionale a tutti i giovani presenti alla celebrazione, proponendo loro di riflettere sulla propria vita, facendo scelte che contribuiscano a una crescita globale. E nella stessa atmosfera di festa e di animazione missionaria e vocazionale, uno dei neo-diaconi ha preso la parola per ringraziare tutti coloro che li hanno sostenuti durante gli anni della loro formazione di base: formatori, saveriani, parroci delle parrocchie dove hanno svolto il loro apostolato, amici, amiche, benefattori…
Il 6 dicembre è stato davvero un giorno memorabile per tutta la grande famiglia saveriana!