Padre Giuseppe Cisco, nell’invito ai sacerdoti per l’annuale festa di san Francesco Saverio, patrono dei missionari saveriani, ha scritto: “Carissimi amici sacerdoti, un saluto e un grazie per l’accoglienza nelle vostre comunità cristiane. Il nostro desiderio è di condividere, con i nostri limiti, lo spirito missionario. Siamo felici di collaborare con voi sia nell’animazione missionaria della chiesa locale, sia nel servizio ministeriale proprio di ogni sacerdote”.

Tutti possiamo annunciare il vangelo

All’invito dei saveriani di Zelarino hanno risposto una trentina tra sacerdoti e diaconi. La festa è stata anticipata, perché il 3 dicembre era in programma il ritiro di Avvento per tutti i sacerdoti, predicato dal Patriarca Francesco. Per l’occasione, è venuto p. Peguero, messicano, consigliere della Direzione generale.

Nella sua omelia ha ricordato che questa festa è importante sia per la chiesa locale, sia per i missionari saveriani. “Il Saverio ci ricorda l’urgenza dell’evangelizzazione; per noi saveriani poi è un modello che il nostro fondatore san Guido Conforti ci ha messo nel cuore”.

Il vangelo, ha sottolineato padre Peguero, ci dice che Gesù affida agli apostoli il mandato missionario. E così partono e predicano dappertutto con la certezza di essere accompagnati da Lui. Anche Paolo scrive nelle sue lettere la sua esperienza missionaria: “Annunciare il vangelo non è per me un vanto, ma una necessità, guai a me se non annuncio il vangelo”. E andrà dappertutto.

Il profeta Isaia, tanti anni prima, già aveva parlato del messaggero che a nome di Dio annuncia le buone notizie, la pace e la salvezza. In parole povere, tutti siamo inviati dal Signore ad annunciare il suo vangelo. Come ha fatto san Francesco Saverio che, dopo l’apostolato a Venezia dove è stato ordinato sacerdote, ha celebrato la sua prima Messa a Vicenza, così ora è il nostro turno partire per annunciare Gesù a chi non lo conosce ancora. Francesco Saverio, uomo di profonda fede e di fiducia in Dio, si è messo in cammino sulle strade dell’Oriente, rispondendo con generosità all’invito del Signore.

Grazie a chi ci ha preso per la gola!

Dopo la condivisione alla mensa del Signore, abbiamo continuato in letizia a gustare la fraternità missionaria intorno alle tavole preparate dalle brave collaboratrici della casa saveriana di Zelarino, a cui va il nostro sentito grazie. Anche le suore del monastero di Mira hanno voluto essere presenti alla festa, mandandoci quattro splendide torte. Un piccolo segno di incoraggiamento per i missionari… così diventeremo più dolci!

Tutto il mondo è un presepe

Domenica 6 dicembre, un bel gruppo di amici da Carpenedo e Zelarino, “scortati” dai saveriani Ercole, Franco e Oliviero, sono stati in gita nella casa saveriana di Vicenza, dove è allestita la tradizionale mostra dei presepi.

Accolti da un presepe in materiale riciclato (bottiglie e tappi di plastica) e dopo il benvenuto di p. Luciano Bicego, è iniziata la visita. Subito ci ha fatto riflettere il presepe della prima guerra mondiale. Dice la storia che in un Natale di quei terribili anni, tutto si è fermato per celebrare la nascita di Gesù con i soldati ancora nelle trincee. È  stato emozionante vedere Gesù (modellato da una scheggia di bomba) in mezzo ai soldati, alle armi, alle trincee. Un invito alla pace ancora oggi valido.

Da lì, la visita è continuata tra i presepi del mondo (circa 400): Africa, Asia, America. Gli artisti hanno utilizzato molte tecniche e molta fantasia da rimanere meravigliati. I popoli del mondo, conoscendo Gesù, hanno voluto fargli posto nei loro villaggi e nel loro cuore. Un esempio concreto di accoglienza. Tutti sono rimasti colpiti da ciò che hanno visto e anche dalla dolce conclusione, offerta da p. Franco.