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Da qualche tempo è nata un’iniziativa interessante che ha preso il via nella casa dei saveriani durante un incontro di preghiera tra giovani cattolici e musulmani. I partecipanti non erano tanti, ma lo spessore dell’evento era degno di nota. In quell’incontro si è riflettuto e pregato prendendo in considerazione alcuni pensieri di persone che hanno lasciato un segno nella nostra storia recente.

La parola dei testimoni

“Non possiamo rimanere indifferenti di fronte al grido di tanti fratelli oppressi dalla violenza, dal terrorismo e dalla paura; in un clima di tensione, chiusura e mancanza di dialogo, avvertiamo l’urgenza della nostra chiamata: la chiamata a essere portatori di un messaggio di speranza e di pace. La pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna nel cuore di ciascuno di loro” (Karol Wojtyla).

“L'ipocrisia e la distorsione sono catene che passano sotto il nome di religione” (Mahatma Gandhi).

“Il cambiamento dipende da noi: il mondo cambia con i gesti semplici dei disarmati” (Tonino Bello).

Di parrocchia in parrocchia

Partendo da queste testimonianze, alcuni gruppi diversi ma ugualmente uniti (missionari e laici saveriani, Desio città aperta, comunità pakistana, associazione Minhaj UI Quran) si sono ritrovati nell’esigenza di voler esprimere la loro posizione sui conflitti armati aperti ancora oggi. Ne è venuto fuori un gesto semplice, ma che tutti possono vedere e comprendere con facilità: esporre uno striscione con la scritta “No al terrorismo, sì alla pace!” e lo slogan “Facciamo girare la pace!”.

Lo striscione sarà itinerante e arriverà in tante parrocchie della zona per poi tornare dai missionari saveriani in occasione della festa dei popoli che si celebrerà in maggio. Sarà esposto in ogni parrocchia per due settimane prima di passare a un’altra.

“Io faccio la mia parte!”

La pace è un dono prezioso che abbiamo ricevuto, che dobbiamo accogliere, difendere e custodire. “Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro" (Giovanni 4,37-38). “Chi perdona e fa pace fra sé e l'avversario, gliene darà mercede Iddio, poiché Dio a​ma i giusti” (Corano 42,40).

Ci auguriamo che questa iniziativa possa trovare accoglienza tra tante persone e in maniera responsabile ognuna possa dire: “io faccio la mia parte!”.



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