È stata memorabile la giornata del 20° convegno di preghiera e riflessione in ricordo di p. Fiore D'Alessandri, che si è tenuta a ottobre 2011. Il tema trattato è stato stimolante; le notizie che il vescovo di Muyinga mons. Joachim e la missionaria laica Claudina Bertola ci hanno inviato dal Burundi sono state emozionanti.

Dal bel convento delle clarisse di Fara Sabina siamo ripartiti stracarichi di idee e di appunti, ed entusiasti e grati al Signore che ci concede ancora l'opportunità di crescere nella fede e nell'amore verso il prossimo.

Tanti carismi, uno lo Spirito

Il titolo dell'incontro era: "Chiostro e missione, contemplazione e azione - differenti modi di testimoniare il vangelo". Ce n'era abbastanza per riflettere, capire, e infine convenire con san Paolo, che "tanti sono i carismi, ma uno solo è lo Spirito".

La superiora delle clarisse ci ha spiegato come nell'isolamento e nel silenzio del monastero si possa godere dei doni del Creatore e soffrire per i peccati delle sue creature. Le monache non vanno tra gli uomini sofferenti, ma li attendono nella preghiera e li accolgono quando essi, disorientati e confusi, sentono il bisogno di ritrovare Dio e se stessi.

Il saveriano p. Gerardo Caglioni, parlandoci del fondatore san Guido Conforti, ci ha mostrato le caratteristiche della vita e della missione del santo, che hanno ispirato la vita e le scelte missionarie di p. Fiore.

Infine la teresiana Liliana Serrati ci ha illustrato come sia efficace e necessario, per far conoscere e vivere il vangelo, essere presenti nelle attività quotidiane e sociali delle persone, specialmente attraverso la catechesi e la formazione.

Emozioni dal Burundi

Le notizie dal Burundi sono meravigliose: infatti, i progetti che noi sosteniamo procedono bene. L'abbiamo potuto verificare anche attraverso la proiezione del dvd che ci è stato mandato dal vescovo del luogo.

Inoltre, il 2 luglio 2011, nel 19° anniversario della sua morte, le spoglie di p. Fiore sono state traslate a Gasorwe e deposte in una cella allestita nella grande chiesa che egli fece costruire. Erano state riesumate due giorni prima dalla tomba posta nel villaggio di Gisanze, dove morì e fu sepolto.

Alla riesumazione erano presenti il vescovo mons. Joachim, il superiore dei saveriani p. Modesto e alcuni confratelli del Burundi, autorità civili e una folla di giovani e adulti della missione e dintorni. I preziosi resti, raccolti in una piccola bara, sono stati tumulati nella chiesa di Gasorwe durante una solenne celebrazione.

Profonda devozione

Ringraziamo mons. Joachim della solennità che ha voluto dare all'evento. Ci ha detto che i fedeli della sua diocesi, anche a distanza di anni, nutrono per p. Fiore una profonda devozione, che si è trasmessa anche alle giovani generazioni che non l'hanno conosciuto personalmente.

Noi amici e compaesani dello scomparso p. Fiore, tramite la nostra associazione "Mani Aperte Onlus", continueremo ad aiutare i missionari saveriani e il clero locale a realizzare l'opera di promozione umana e sociale dei batwa - pigmei che egli, con una sensibile intuizione, aveva iniziato quando era missionario in Burundi.

E in diocesi Sabina anche noi lo ricorderemo solennemente nel corso del 2012, ventennale della sua morte, con numerose iniziative delle quali vi daremo notizia.