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La fatica delle Altezze

Mi chiamo Simone Piccolo e vengo dalla Gazzera, un quartiere di Mestre. Sono anch'io veneto come Filippo, e fino a quando non sono arrivato a Desio, ho vissuto con i miei genitori Oscar e Giannina, mio fratello Stefano e nonno Giacomo, detto "Bepi" morto un anno e mezzo fa. Vengo da una famiglia splendida; abbiamo sempre affrontato le difficoltà della vita uniti, legati da un forte affetto e rispetto reciproco.

Allo stesso modo la mia scelta è stata rispettata, anche se ha comportato non poco sofferenza da parte di tutti. Ringrazio il Signore per la famiglia in  cui sono nato, perché oltre a darmi un ambiente sereno, si è sempre prodigata, con sacrificio, a fare studiare me e mio fratello.

Così a ventisei anni sono arrivato nella Casa di Desio, dai Saveriani. Il . Signore mi aveva chiamato molto prima, ma  non aveva ottenuto il mio sì: mi sembrava di essere così piccolo per una decisione così grande. Comunque quella chiamata ha percorso la mia storia fino adesso anche prima di entrare, era proprio nella mia indole l'essere per gli altri, l'impegnarmi per la compagnia degli amici, per i ragazzi che animavo, per le persone che incontravo.

Ho capito che la mia vita anziché condividerla con una persona sola, dovevo innanzi tutto viverla da vicino con Dio. Con la testa sentivo l'esigenza di darmi tutto, ma concretamente c'era il timore di allontanarsi dalla propria famiglia, dai luoghi che amavo, dai propri amici.

Sono arrivato a Desio, ma più che con il cuore, con la mente: ritenevo che la scelta fatta fosse giusta, perché a questo il Signore mi chiamava e mi fidavo delle persone che mi erano state vicine nella scelta e in particolare del padre con cui avevo fatto il cammino di discernimento. Ora sono passati nove mesi, posso fare un bilancio. Non sono stati mesi facili; forse perché non ero venuto qua anche con il cuore: ero rimasto attaccato, avevo nostalgia delle cose che avevo lasciato. Il Signore non mi ha abbandonato, ha fatto sì che volgessi il mio sguardo al suo, che il mio cuore vivesse della sua pace. Una frase che mi ha colpito studiando la Bibbia e che ho fatto mia è quella riferita ad Abramo, al versetto 6 del capito lo 15 della Genesi: "Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia". Ho cercato di fidarmi della sua Parola e mi ha esaudito.

Ora le cose vanno bene, mi ha ulteriormente rincuorato il Vangelo "Pace a voi" al versetto 36 del capito lo 24 di Luca: "In Dio solo ho trovato la pace piena, solo Lui ha parole di vita eterna, da chi altri alla fine potrei andare?". Questa pace che il Signore ha messo nel mio cuore mi dà la forza di proseguire sicuro, certo di non essere solo. Allo stesso tempo mi invia a portarla a tutti, specialmente a coloro che sono più assetati di pace. Voi lettori ricordateci sempre nella preghiera.



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