MISSIONI NOTIZIE
Martiri, ma perché?
Messico. Il corpo del sacerdote John Ssenyondo, missionario comboniano di nazionalità ugandese, è stato ritrovato in una fossa comune vicino aChilapa, insieme ad altri cadaveri. Non sono chiare le ragioni dell’omicidio. Il 30 aprile, dopo che il sacerdote aveva celebrato un matrimonio presso la comunità di Santa Cruz era scomparso.
• Colombia. Padre Andrés Duque Echeverry è stato ucciso il 3 ottobre 2014 a Medellin. Era il parroco di San Buenaventura, nel comune di Bello, la cui comunità è rimasta incredula alla notizia della morte. Padre Andrés è rimasto vittima probabilmente di una rapita finita male.
• Venezuela. Padre Reinaldo Alfonso Herrera Lures, cappellano militare presso la fanteria di Marina delle forze armate bolivariane, è stato trovato senza vita il 27 settembre. Sono ancora da chiarire motivo e circostanze della sua morte, che s’inserisce in un clima di insicurezza che si vive nel paese.
• Filippine. A tre anni dall'uccisione di Fausto Tentorio, missionario del Pime ucciso da un sicario il 17 ottobre 2011 a Mindanao, non si conosce ancora il movente dell’omicidio e non c’è alcun processo in tribunale. Le indagini non hanno ancora prodotto risultati, nonostante l’azione di un Movimento spontaneo denominato “Giustizia per p. Pops” e la creazione di una squadra speciale addetta ai “casi irrisolti”.
Partecipiamo!
• Expo-niamo anche noi. Si chiama così la mostra temporanea che il Museo d'Arte Cinese ed Etnografico dei saveriani di Parma ha inaugurato a dicembre e che sarà aperta fino a settembre 2015. La mostra intende affiancarsi ad Expo 2015 e offre spunti per riflettere su temi interessanti: nutrire il pianeta, non solo pane, il superfluo. In esposizione ci sono oggetti relativi al cibo, provenienti da Africa, Asia e America latina. La mostra è consigliata a tutti, in particolare a studenti e insegnanti di ogni tipo di scuola.
La mostra è aperta da martedì al sabato (9-14). Per informazioni: 0521 257337 e www.museocineseparma.org
• Congo RD: stop ai minerali di guerra! Oro, tungsteno, stagno e coltan. Sono questi i minerali che contribuiscono a fomentare alcuni dei conflitti africani. Lo afferma un comunicato della Campagna per la tracciabilità dei minerali di guerra, che ha avviato una petizione. I sottoscrittori, tra i quali Rete Pace per il Congo, chiedono ai parlamentari europei e ai membri della Commissione europea, di sostituire lo schema di auto-certificazione volontaria con un regime obbligatorio per le imprese e di ampliare il campo d’applicazione delle imprese coperte dal progetto.
Per saperne di più: Campagna per la tracciabilità www.mineraliclandestini.org; firma la petizione su http://www.change.org/p/minerali-clandestini
• Convegno missionario nazionale. Si è tenuto dal 20 al 23 novembre a Sacrofano (RM) il quarto Convegno missionario nazionale con il titolo: “Alzati, va’ a Ninive la grande città”. A dieci anni dal precedente convegno, si sono riunite tutte le forze della missionarietà italiana per fare il punto della situazione su tre pilastri dell’azione pastorale: animazione, cooperazione e formazione, per guardare avanti e rivitalizzare il fuoco della missione. Erano presenti oltre 700 partecipanti, suddivisi in numerosi laboratori da cui sono emersi spunti, critiche e indicazioni pastorali. Vi ha partecipato anche p. Marcello Storgato, direttore di “Missionari Saveriani”.
Una storia speciale
• Il mio amico Patrick. Ane Bjøru Fjeldsæter è una psicologa norvegese di 31 anni. Ha lavorato come operatrice umanitaria di MSF (Medici senza frontiere) a Monrovia, in Liberia. Nel Centro per il trattamento dell’Ebola c’è una doppia recinzione arancione, costruita per separare i sani dagli ammalati.
Patrick è all’interno della recinzione, io ne sono al di fuori. È solo un bambino ma va in giro con uomini molto più vecchi di lui. Ha appena perso la madre e il padre è ancora con lui in questo posto orribile.
È impossibile non guardare da quella parte e cercare il suo strano sorriso quando arrivo al lavoro.
Una mattina lo trovo sdraiato su un materasso all’ombra. Ha avuto forti dolori di stomaco per tutta la notte. Non appena mi vede, però, cerca di sorridere e mi dice di volere una bicicletta. Vorrei piangere, disperarmi, fuggire via.
La mattina dopo, torno sui miei passi. Patrick incredibilmente sta meglio, ma è senza energie. Ora è stato dimesso insieme al padre.
Non riuscivo a credere che fosse guarito dall’Ebola.
Dal mio stesso lato della recinzione, Patrick sorride timidamente e tiene in mano il suo certificato di guarigione, pronto a imparare ad andare in bicicletta.
