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Bangladesh
Sono 19 i Saveriani presenti nel Paese in realtà molto diversificate. Vivono in un contesto di povertà e sono vicini ai più emarginati conosciuti come i “fuori casta” o “intoccabili”. Il dialogo con i musulmani è d’obbligo e molta attenzione è data alle minoranze etniche presenti nel Paese. Attività in favore dei diritti umani dei bambini di strada, dell’emancipazione femminile e delle persone emarginate sono caratteristiche delle loro iniziative. In ogni settore di attività si cerca di sviluppare la cultura dell’incontro, dell’ascolto e del dialogo. Quello interreligioso e interculturale sono fondamentali per rendere la Chiesa locale più vicina a una popolazione sofferente.

Indonesia
Sono 37 i Saveriani distribuiti in 14 comunità. Vivono nel più grande paese musulmano al mondo dove la discriminazione è ancora grande. L’animazione missionaria e vocazionale costituisce l’attività principale e tanti giovani chiedono di diventare missionari. Un grande impegno è dato alla formazione dei giovani candidati che arrivano fino al noviziato. Continueranno poi nelle Teologie internazionali. Il dialogo interreligioso con l’Islam e il Buddhismo sono un’attività importante. L’animazione delle parrocchie è orientata all’apertura missionaria e all’attenzione ai più poveri. Le parrocchie nelle isole Mentawai continuano a moltiplicarsi e con esse la ricerca culturale e antropologica. La spiritualità missionaria è l’aiuto più grande che si può donare alla Chiesa locale. Un saveriano è vescovo.

Giappone
Sono in 30 i Saveriani distribuiti su 23 presenze territoriali. Paese di primo annuncio del Vangelo, i Saveriani hanno saputo creare modalità di presenza missionaria creativa assunte anche dalla Chiesa locale. La presenza nelle scuole materne, l’insegnamento richiesto dalle scuole cattoliche e la formazione nei seminari occupano una parte importante delle attività. Il Centro di Spiritualità e Dialogo Interreligioso Shinmeizan è un punto di riferimento per tutte le Chiese d’Asia. Significativo anche il dialogo Interreligioso svolto a livello della Conferenza episcopale nazionale, e il dialogo interculturale, necessario per l’incontro e un fruttuoso inserimento nella realtà sociale e culturale del Paese. Il laicato saveriano aiuterà la Chiesa giapponese ad aprirsi alla missione universale.

Filippine
Sono 19 i Saveriani suddivisi in 4 comunità. La loro presenza è stata concepita come luogo per stabilire un teologato internazionale per chi avrebbe lavorato in Asia e la prima parrocchia serve per forgiare gli studenti in modo che il loro apprendimento accademico possa essere radicato nella realtà della gente più povera. La testimonianza e la promozione del carisma saveriano tra i giovani e i laici sono attività importanti. L’ecumenismo e l’incontro con i musulmani qualificano la presenza nella Chiesa locale. Grazie al Centro Studi Asiatico, i saveriani entrano in dialogo profondo con le culture locali. Prende corpo anche il Progetto dei Saveriani Laici.

Thailandia
Nella terra dei “sorrisi” lavorano 8 Saveriani suddivisi in 3 comunità. Molto tempo è dedicato allo studio della lingua per meglio capire la cultura e le sfide sociali. Il 99% della popolazione è buddhista. Il bisogno di collaborazione con i thailandesi e la gioia di alcuni giovani di conoscere il nostro carisma ha dato inizio ad una comunità mista alla periferia Bangkok. Questa esperienza è presto diventata un segno per la Chiesa locale e una via originale per l’evangelizzazione. Alcune diocesi e diverse congregazioni hanno inviato rappresentanti per vivere questa esperienza e il modo di annunciare il Vangelo nella vicinanza alla gente. Al Nord, i Saveriani hanno costruito e stanno gestendo un centro che accoglie 35 bambini poveri, alcuni dei quali provenienti dal Myanmar. Semplicità ed essenzialità aprono il cammino nel dialogo interreligioso.

Taiwan
Una sola comunità situata a Taipei formata da 3 Saveriani. Si tratta di una presenza fuori dal comune rispetto agli altri luoghi di missione. Creare amicizia con gli incontri interpersonali è un criterio importante della missione proprio perché la scelta di fede in Gesù Cristo diventa preferenza personale di vita di chi l’accoglie. Con questo stile, la comunità è caratterizzata e conosciuta da uno spiccato senso dell’ospitalità. La parrocchia è vissuta in collaborazione con i laici nella corresponsabilità e in un clima di famiglia. Molti sono gli impegni nel campo della formazione e dell’educazione a livello diocesano, nella pastorale del catecumenato, nel dialogo ecumenico ed interreligioso. Varie anche le occasioni di impegno nella Cina più vasta.



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