Africa: Congo e Camerun, Africa missionaria
Sono cittadino della repubblica democratica del Congo e ho 29 anni. In famiglia siamo i due genitori, tre fratelli e sei sorelle, di cui un fratello e una sorella sono già nella casa del Padre.
La mia vocazione missionaria è iniziata da bambino, quando ho incontrato i missionari saveriani e le sorelle missionarie "piccole figlie" che lavoravano nella missione dove abita la mia famiglia. I missionari hanno annunciato il vangelo della vita nella mia cultura. Anch'io voglio portare lo stesso vangelo ai fratelli e alle sorelle che non l'hanno ancora conosciuto, perché nessuno l'ha annunciato a loro.
Sono affascinato anche dal sogno del nostro fondatore Guido Conforti: "fare del mondo una sola famiglia". Grazie a queste parole, è sorto in me il desiderio d'incontrare altre culture, altre persone, culturalmente diverse, per costruire la fraternità e realizzare la volontà di Cristo: "tutti siano una cosa sola", una sola famiglia. È lo stesso sogno che noi cristiani esprimiamo e vogliamo, quando recitiamo la preghiera di Gesù, il "Padre nostro".
Con il sogno del beato Conforti nel cuore, ho deciso di cominciare la formazione con i saveriani nell'anno 1998, quando avevo 19 anni. Ho studiato filosofia a Bukavu e ho fatto il noviziato a Kinshasa, facendo la mia prima professione religiosa nella famiglia saveriana il 2 agosto del 2003. Poi sono venuto a Parma per fare gli studi in teologia e prepararmi al sacerdozio missionario.
Alla mia ordinazione sacerdotale ho provato un sentimento di profonda gratitudine e di grande gioia. Gratitudine nei confronti di Dio per il dono del sacerdozio, che per me è un grande tesoro nel "vaso di creta" della mia debolezza umana. Confido in Lui, che mi ha chiamato. Sono grato verso tutte le persone che mi hanno accompagnato e sostenuto con la preghiera, l'affetto e l'amicizia; con il loro tempo e la loro presenza in tanti modi diversi. Provo gioia perché si è avverato un sogno, una cosa che ho tanto desiderato nella vita.
Desidero vivere il sacerdozio missionario da saveriano, come l'ha vissuto Cristo. So che vivere come Lui è impossibile. Ma Lui rimane il criterio e il prototipo del missionario e della vita missionaria. È solo questione di cercare, giorno dopo giorno, di conformarmi a Lui e di lasciarmi ispirare, modellare e affascinare da Lui.
Questo è il mio augurio e soprattutto la mia preghiera a Lui, che mi sarà sempre a fianco, come il più fedele Amico. Ora sono a Roma, per approfondire le mie conoscenze teologiche e bibliche. Tutto in vista della missione, dove Dio mi vorrà inviare per lavorare nella sua vigna.