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A Brescia con gioia ed entusiasmo

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P. Mario Tognali e p. Germano Framarin sono i volti nuovi della comunità saveriana di Brescia. Si presentano in questa pagina.

Attualmente, mi trovo in famiglia a Esine, in Valcamonica. Sono rientrato dopo trent’anni di lavoro in missione per alcuni controlli medici che hanno diagnosticato un’atrofia alla valvola dell’aorta. Mi è stato consigliato di non ripartire, perché i numerosi impegni pastorali mettono in pericolo la mia salute.

Così, in questi mesi, sostando in famiglia, ho avuto modo di riprendermi e di collaborare con i presbiteri della Unità pastorale della Valgrigna, che comprende cinque parrocchie. Ho constatato quanto sia difficile oggi capire i fedeli frastornati da tante idee e messaggi, che minano la fede in Cristo.

Sedici giorni di navigazione

Appena ordinato, nel 1970 avevo chiesto al superiore generale mons. Gazza di poter partire per l’Amazzonia. Dato che aveva guidato per alcuni anni la prelazia di Abaetetuba, accettò di destinarmi dove desideravo.

Nel dicembre 1971 sono salpato dal porto di Genova con la nave Augustus, per raggiungere la sognata missione del Brasile. Dopo 16 giorni di navigazione, e un bel po’ di mal di mare, assieme ad altri due saveriani, abbiamo raggiunto il porto di Santos, dove c’era ad attenderci p. Corruzzi per portarci a San Paolo, nella casa dei saveriani. Da lì, in aereo ho raggiunto Belèm, grande città che si estende sulla foce del Rio delle Amazzoni.

Impegno e soddisfazioni

Avevo lasciato l’Italia con la neve e in pochi giorni mi sono trovato a 35 gradi! Nei primi giorni di permanenza a Belèm, ho visitato l’estesa periferia attorno alla città, ammirando le traballanti palafitte edificate sul greto del fiume, popolate da gente poverissima.

Di fronte a quella cruda realtà, mi sono convinto, se mai avessi avuto veri dubbi, che la scelta del Brasile era corretta.

Ho svolto alcune attività apostoliche in città e all’interno della foresta amazzonica. In totale, dei quindici anni trascorsi in Amazzonia, cinque li ho trascorsi nella periferia di Belém (Parà), assieme al bresciano p. Savino Mombelli, realizzando un’esperienza missionaria e ricca di soddisfazioni.

In seguito, i superiori mi hanno inviato nel Brasile Sud dove, tra un incarico e l’altro, sono rimasto altri 15 anni, dedicandomi all’animazione vocazionale. È stata una grande consolazione aver incontrato alcuni giovani generosi che sono poi entrati nei nostri seminari.

Le due mamme…

Sono molto contento di poter appartenere alla comunità saveriana di San Cristo. Sono grato a p. Pier Luigi Felotti e ai confratelli che mi hanno accolto. Con tutta umiltà mi metto a disposizione della comunità e della Chiesa bresciana, disposto a servire le parrocchie nel ministero sacerdotale e a condividere la mia esperienza di trent’anni di vita missionaria in terra brasiliana.

Ringraziandovi fin d’ora della vostra amicizia e collaborazione, concludo sottolineando un aspetto. I sei o sette presbiteri di Esine in passato hanno studiato nel seminario di San Cristo. Quindi, provo gioia per l’occasione di vivere in questa venerata casa, dove i miei compaesani hanno ricevuto una degna preparazione teologica.

Nella foto potete anche apprezzare la copertina di un modesto libretto dedicato alla Madonna, Mamma Celeste, e alla mia cara mamma Ester, le due donne che hanno segnato la mia vita missionaria.

In attesa di conoscervi personalmente, rivolgo a tutti voi un affettuoso saluto, accompagnato dal quotidiano ricordo nella preghiera.



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