La pace come progetto
Il Convegno annuale di “Missione Oggi”
Come ogni anno, "Missione Oggi", la rivista che i missionari saveriani pubblicano da Brescia, organizza il Convegno annuale. Si terrà nella giornata di sabato 17 maggio. Invitiamo tutti a prendere parte a questo importante appuntamento.
La rivista dei missionari saveriani, Missione Oggi, quest'anno celebra i cento anni di vita. Nel programmare il 2003, la rivista ha ritenuto importante dare molto spazio a quanto sta avvenendo in questo tempo.
La cultura di guerra
Siamo in guerra; la rilegittimazione della guerra come sistema politico è addirittura teorizzata; i grandi poteri vogliono convincerci che ormai non c'è altra via per risolvere i rapporti tra i popoli; la cultura di guerra si fa sempre più arrogante e indiscussa. Da qui la scelta di un deciso impegno di riflessione critica e di costruzione positiva della pace, nelle sue molteplici matrici - politiche, economiche, culturali, religiose, evangeliche - in una rinnovata convinzione della forza della nonviolenza e nella ricerca di sinergie con quanti lavorano nella stessa direzione.
Di fatti, in particolare negli ultimi mesi, la rivista ha dedicato molte pagine per aiutare a capire i motivi della guerra e quali sono le richieste di una vera opera di pace.
Capire la cause
Nel quadro di questo impegno, organizzeremo il prossimo Convegno di Missione Oggi, che si terrà nella chiesa di San Cristo, dai Missionari Saveriani, in via Piamarta, il sabato 17 maggio. Come nella nostra tradizione, sarà un momento di incontro e di confronto con i nostri amici, un punto di arrivo e di ripartenza per i lavori della rivista di tutto l'anno.
A partire da una lettura delle cause dei conflitti attuali, daremo spazio soprattutto alla progettualità: come uscire da questo sistema di guerra? come costruire la pace?
Progettare la pace
Non possiamo fermarci alle manifestazioni, per gridare il nostro disaccordo ai bombardamenti. Dobbiamo coinvolgerci con coerenti scelte di tutta una vita e con azioni positive di costruzione della pace. Per questo occorre esplorare le strade alternative alla guerra: oggi queste sono non solo possibili, ma necessarie.
Riteniamo sia importante smascherare le ipocrisie di chi presenta la guerra come la via per eliminare le ingiustizie. È vero esattamente il contrario: la guerra è frutto di ingiustizia ed è un moltiplicatore dell'ingiustizia. Le immense risorse, umane e di mezzi, destinate alla guerra (pensiamo ad esempio alle ricerche, sempre più sofisticate e continuamente rinnovate) sono distolte dalla risoluzione dei veri problemi del nostro pianeta.
Genova e Firenze hanno gridato non solo che "un altro mondo è possibile", ma anche che "questo mondo è impossibile", perché è attraversato da disuguaglianze inaccettabili in uno spazio ormai unificato: il modello di consumo, l'uso delle risorse, lo stile di vita di un gruppo di privilegiati - e noi siamo tra questi - sono insostenibili, perché non sono compatibili con la loro diffusione per tutto il mondo. Ed è immorale , oltre che illusorio, programmare di recintare lo spazio privilegiato e di escludere l'altra parte.
Il programma e i relatori
Una politica così concepita è una politica di guerra. Va cambiata in una politica di trasformazione di se stessi (stile di vita, modello di consumo, uso delle risorse): una politica che crea relazioni di pace. Questo è lo spirito che ci muove.
Il tema generale del Convegno "La pace come progetto", sarà svolto con quattro interventi. Pensiamo che molti amici siano interessati a partecipare. Vi aspettiamo numerosi.