Missione e parrocchia: il giardino del Vangelo
Uno degli aspetti che colpisce di più un missionario quando entra in una parrocchia è l’incontro con tantissime persone e con la ricchezza culturale di storia e tradizione che l’Italia ha.
É una ricchezza che veramente impressiona, soprattutto perché tante persone che si avvicinano alla parrocchia e che abitano nella parrocchia hanno qualità umane e di competenza che veramente non si riescono a trovare in altre parti del mondo. Siamo davanti ad una diffusione della cultura e della competenza in vari settori. Questa competenza non è solo a livello di professionalità, ma anche una bellezza e una ricchezza a livello di onestà e di valori cristiani, e un potenziale di profonde risorse umane nel tessuto parrocchiale.
Tante volte noi ci troviamo in missione con delle grandi risorse, però queste risorse è difficile anche distribuirle, per il fatto che la miseria crea in modo inevitabile dei deficit nella capacità di amministrare quello che non è proprio. Chi non ha mai visto soldi passare tra le sue mani o ne ha visti gran pochi fa fatica a gestirne molti. Invece qui ci troviamo davanti a persone con una carica di onestà che veramente edifica!
Questa ricchezza è una ricchezza anche a livello di desiderio e di conoscenza di formazione, e di possibilità di formazione che ci sono anche a livello di diocesi. Gli stessi catechisti, nonostante la situazione sempre più difficile di trasmissione della fede, sono persone che hanno dietro di sé un background di preparazione molto bello! E desiderosi di far diventare il servizio di annuncio sempre più appropriato al mutare dei tempi.
Un altro aspetto interessante, dopo un anno, è vedere la disponibilità delle persone ad accogliere anche le novità proposte e che, alle volte, si discostano da una prassi pastorale precedente.
Abbiamo lanciato alcune nuove iniziative nella Collaborazione pastorale di Buttrio, Camino, Pradamano e Lovaria ed abbiamo trovato veramente un’accoglienza interessantissima. Parlo, per esempio, del progetto di accoglienza della famiglia siriana: si sono costituite quattro equipe, che hanno grandi doti sia organizzative sia a livello di amministrazione. Come pure abbiamo proposto la “lectio divina” nelle 4 parrocchie: un’iniziativa che ha trovato un gruppo di fedelissimi che ci accompagna sempre ma ai quali se ne stanno aggiungendo di altri. Questa diventa un’opportunità per crescere nella fede ed animare le nostre azioni, anche di carità.
La missione vista dalla prospettiva della parrocchia, allora, la possiamo paragonare al lavoro paziente del giardiniere che ha cura del terreno e della sua qualità su cui poi seminerà. Si preoccupa dei tempi della semina, presta attenzione alla fase del germoglio e lo protegge da eventuali insidie. Solo dopo tempo e pazienza si potranno raccogliere i vari tipi di fiori. Uno di questi, il fiore nella parrocchia, è quello della missione della fede vissuta oltre i confini del proprio territorio nazionale e dove ancora non è stato annunciato il Vangelo. Nella parrocchia si colgono i vari passaggi di questa formazione che non sono meno importanti del risultato finale. Non sarebbe pensabile il germogliare di un tulipano o di un’orchidea in un terreno prevalentemente pietroso. La qualità del terreno determina il tipo di fiore che avremo. Da qui nasce la necessità di un atteggiamento di profonda umiltà in cui servizio e fiducia nell’azione del Signore si intrecciano.
Partiamo quindi da ciò che gli altri sono con le loro ricchezze, con la loro storia, nel profondo rispetto di ogni singolo, e da tutto questo offriamo il Vangelo come risposta ai bisogni più profondi e veri dell’umanità!
Padre Andrea Gamba