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«In Italia bisognerebbe riformare la facoltà di medicina, a causa del test di ingresso e del numero chiuso non abbiamo abbastanza medici.» È una frase che abbiamo spesso sentito dire, soprattutto durante l'emergenza Covid. Una cosa che invece non sappiamo è che in Africa c'è un'ostetrica (non un ginecologo, quelli non ci sono) ogni 20.000 mamme che partoriscono.

Quando ho sentito questa frase al festival della missione, dal presidente del CUAMM (Medici con l'Africa), non ho potuto non fermarmi a riflettere. Tutti sanno che in Africa c'è la povertà, ma quante sono le cose che "sappiamo", e a cui non pensiamo?

Medici con l'Africa è stata solo una delle molte realtà con cui c'era la possibilità di confrontarsi al festival della Missione: "Libera", l'associazione anti mafia con Don Luigi Ciotti, una conferenza con Patrik Zaki, incarcerato ingiustamente in Egitto per aver espresso la propria opinione politica; un incontro con mediatori che fanno in modo di creare un confronto tra vittime e autori di reati, testimonianze di martirii, di persone che hanno fatto loro il motto "vivere per dono", lo slogan del festival.

Il festival però non è stato solo questo, ma anche incontro, conoscenza, ritrovo di vecchi amici... Non è forse questo un dono?

Durante il concerto di pace, è stata detta una frase che si potrebbe dire racchiuda tutto lo spirito del festival:

"Che differenza c'è tra un regalo e un dono? Il regalo non ti obbliga a restare, non ti arricchisce. Il dono non arriva quando deve (al compleanno, a Natale...), Arriva quando arriva. Il regalo serve a colmare una mancanza, magari a sostituirci. Il regalo cancella le domande, il dono le fa nascere"

Siate un dono per il vostro prossimo.



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