Skip to main content

AFRA MARTINELLI / LAICA MISSIONARIA MARTIRE

Condividi su

Enrico Martinelli, fratello di Afra, missionaria laica morta il 9 ottobre 2013 in Nigeria in seguito alle gravi ferite riportate nel corso di una rapina nella sua abitazione, commenta il dossier di ottobre, che avevamo aperto proprio con le parole profetiche di Afra sull’intimo rapporto tra missione e martirio.

AFRA MARTINELLI / LAICA MISSIONARIA MARTIRE

ENRICO MARTINELLI

Botticino (BS), 29 ottobre 2015

Caro direttore, la mattina in cui ho ricevuto Missione oggi sono stato subito attratto dal dossier “Missione è martirio”. Burundi, Congo: luoghi di orribili violenze e massacri; Ottorino, Aldo, Catina, Lucia, Olga, Bernardetta e ancora Luigi, Giovanni, Vittorio, Joubert: nomi di vittime innocenti. In quelle pagine si ricordano figure di missionari e missionarie che hanno lasciato un segno indelebile nei luoghi del loro sacrificio, ma anche nel cuore di chi li ha amati o semplicemente conosciuti. Lei sa come io abbia avuto grazia di condividere qualche anno della mia giovinezza con alcuni di questi missionari che oggi proclamiamo martiri e può immaginare quanto mi senta coinvolto nel loro ricordo. Quando padre Luigi Menegazzo, nella sua stimolante riflessione, parla di “martiri delle nostre famiglie” io non mi sento affatto escluso. Solo per ultimo sono passato al frontespizio per leggere l’introduzione che avevo dapprima tralasciato. Con mia grande sorpresa mi sono trovato quella riflessione che mia sorella Afra aveva annotato sul suo Messalino: “La Chiesa è frutto del sangue di Cristo. Io credo che co-operare con Cristo significhi versare anch’io il mio sangue per Lui, con Lui, in Lui”. È lo stesso che dire “missione è martirio” e riferire questo ad un proprio congiunto non è facile, può causare turbamento. Io non so se le parole di Afra siano il frutto di un’esaltazione visionaria di un momento, illuminazione profetica della sua fine o lucida consapevolezza della sua chiamata. Nei confronti di Afra posso tuttavia affermare di aver riscontrato con certezza quanto lei, padre Mario, scriveva giusto un anno fa in occasione dell’assassinio a Kamenge delle sorelle saveriane Lucia, Olga e Bernardetta, riportando le parole di un’altra saveriana, Teresina Caffi: “La mia vita è donata a Dio e ai fratelli. Nessuno ti può rubare ciò che tu hai già donato!”

Due giorni prima della sua aggressione ricevetti da Afra una telefonata. Alla fine della conversazione tornai a domandarle se, alla sua età e dopo 35 anni di Nigeria, non avesse qualche intenzione di ritornare in Italia. Dopo una bella risata mi sentii rispondere: “Questo non è nei miei pensieri”. Quando si dice capacità di donar- si o, come diceva Afra di dimenticar-si! Sono del resto certo che qualsiasi missionario, nelle stesse condizioni di Afra, avrebbe dato la medesima risposta, così come non ho dubbi che quelle sue parole prima citate le abbia annotate con grande semplicità e leggerezza di spirito, con la gioia di una entusiasmante scoperta. Vorrei aggiungere un’ultima considerazione. Afra, missionaria laica, sola, unicamente legata al vescovo del luogo e alla sua gente, dice la sua esigenza di come essere Chiesa: “È ripetendo nella mia vita la vicenda del mio Signore che sono Chiesa e testimonianza”. Quale segno di consolazione e speranza mi piace ricordare quanto padre Modesto Todeschi osserva: “Ma le risonanze più eloquenti riguardano i saveriani; sono tanti i giovani che chiedono di entrare nella congregazione di san Guido M. Conforti. Attribuiamo questa fioritura vocazionale ai nostri martiri”.

Ora, fare memoria dei nostri martiri è riconoscerne l’esempio, è esprimere vicinanza, condivisione e sostegno ai tanti che in ogni angolo del mondo annunciano l’amore del Padre, è partecipare alla gioia dell’annuncio. Fraternamente.

LUCCIOLE PER LANTERNE

ANGELO BUSETTO (a.b.)

Chioggia (VE), 29 novembre 2015

A sfogliare le pagine di questa rivista dal titolo “Missione oggi” del mese di novembre, si trovano molti articoli che descrivono problematiche situazioni di povertà e sfruttamento, come il caporalato, le migrazioni, l’economia europea, le nuove periferie della missione, presentate nel convegno dei Centri missionari diocesani. Non sempre tuttavia emerge la caratteristica missionaria che lega questi avvenimenti e queste condizioni all’annuncio del Vangelo e alla salvezza che è Cristo. La missione cristiana non è solo indagine sociologica o etnografica, o giornalismo di denuncia, o collaborazione sociale ed economica. Ci dovrà essere un rilievo più preciso della parola di Dio e del balsamo della vita sacramentale. Sfogliando le belle pagine patinate e piluccando tra gli articoli, ne rileviamo alcuni frammenti sparsi qua e là in brevi note. Anche la descrizione dell’umanesimo prospettato in relazione al Convegno di Firenze non sembra spiccare il volo. Nota positiva per la pagina della Pontificia Unione Missionaria su ‘Il Volto di Cristo, il volto degli uomini’.

A.B. (Angelo Busetto) prende “lucciole per lanterne” presentando il numero di “Missione Oggi” di novembre sul settimanale della Diocesi di Chioggia, “Nuova Scintilla” (29 novembre 2015, p. 4). Viene banalmente criticata la visione della missione, ridotta ad una “indagine sociologica o etnografica”, a una “collaborazione sociale ed economica”. A.B. è caduto in un equivoco clamoroso. Infatti, la rivista dedica l’intero dossier al dialogo, come dimensione essenziale della missione: “Nostra aetate: cinquant’anni di dialogo”. Tra gli autori: Brunetto Salvarani, Giuseppe Laras, Bruno Segre…

Le critiche non trovano riscontro, nemmeno materiale. Basti pensare alla carta patinata, che non usiamo ormai da molti anni. Fuori bersaglio anche la critica alla poca considerazione riservata alla parola di Dio, quando ogni numero è invece provvisto di una rubrica specifica: “Parola e Missione” (quest’anno curata dal biblista di Padova, Carlo Broccardo).

Insomma, di fronte a tanto equivoco chiediamo giustizia al direttore del settimanale, che ci conceda altrettanto spazio in un prossimo numero, presentando la rivista com’è davvero. Mi sembra il minimo per “riparare” il danno fatto, soprattutto in un’ora così difficile per la stampa missionaria, ma non solo.



Per scaricare la rivista accedi con le tue credenziali d'accesso o abbonati.

Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito