Volontari saveriani a Molveno
Anche quest’anno, come tradizione, un folto gruppo di volontari che presta la propria opera nelle case saveriane di Parma, Udine, Vicenza, Desio e Salerno, si è ritrovato nell’amena località trentina di Molveno. Nell’accogliente casa sul lago, sovrastata dalle cime dolomitiche del Brenta, gli ospiti hanno preso parte, dal 10 al 20 agosto, al “campo volontari” per trascorrere una serena convivenza all’insegna della fraternità, del servizio e dell’amicizia.
Con la mente e con i piedi
I volontari sono stati accolti da p. Sergio Boscardin, p. Tomaso Frigo e, appena tornato dal Congo, p. Giuseppe Dovigo. Durante la permanenza a Molveno, i saveriani hanno curato la crescita spirituale del gruppo, presiedendo, nella piccola cappella, la preghiera di Lodi e Vespri, la recita del rosario e la Celebrazione Eucaristica, con toccanti spunti di riflessione.
Il soggiorno in questo angolo di eccezionale bellezza paesaggistica, oltre a consentire un arricchimento spirituale, ha permesso di temprare il fisico e distendere la mente. Sono state organizzate escursioni a piedi o in seggiovia per raggiungere rifugi e baite in montagna, così da poter stare maggiormente a contatto con le meraviglie della natura.
Passeggiate e lavori utili
Molti hanno percorso il periplo del lago di Molveno e il sentiero per Andalo. Qualcuno ha visitato il vicino castello di Thun, immerso nella distesa sconfinata dei meleti della Val di Non. Altri, i più audaci, si sono spinti fino al rifugio Croz dell’Altissimo, a circa 1.500 metri di quota.
Ma il ritiro non si è limitato soltanto a queste attività. Gli ospiti, infatti, si sono impegnati ad apparecchiare i tavoli, a lavare i piatti e a rassettare al termine della colazione, del pranzo e della cena. Alcuni, più capaci, hanno provveduto alle manutenzioni spicciole della casa e anche a pitturare le panchine nel cortile e il cancello d‘ingresso.
Il breve periodo di permanenza sul lago, insomma, si è rivelato importante per corroborare il fisico e lo spirito, prima della ripresa delle normali attività nelle rispettive comunità saveriane.