Uno sguardo sul mondo
Dal discorso di Giovanni Paolo II agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede il 12 gennaio 2004.
Questo incontro mi offre l’opportunità di gettare insieme a voi uno sguardo sul mondo, così come gli uomini e le donne di questo tempo lo modellano. Desidero rendervi partecipi di quattro mie convinzioni.
1. La pace sempre minacciata. La scelta delle armi, il ricorso - da una parte al terrorismo e dall’altra alle rappresaglie - l’umiliazione dell’avversario, la propaganda astiosa, non conducono da nessuna parte. La pace autentica e duratura non può ridursi a un semplice equilibrio tra le forze contrapposte; essa è soprattutto frutto di un’azione morale e giuridica… Seminando la paura, l’odio e il fanatismo, il terrorismo disonora tutte le cause che pretende di servire. Non potremo mai rassegnarci ad accettare passivamente che la violenza tenga in ostaggio la pace. Una cosa è certa: la guerra non risolve i conflitti tra i popoli!
2. La fede: una forza per costruire la pace. Le comunità dei credenti rappresentano un capitale nella costruzione di un mondo pacificato e pacifico. Da parte sua la chiesa cattolica mette a disposizione di tutti l’esempio della sua unità e della sua universalità. Ovunque la pace sia in causa, vi sono dei cristiani per testimoniare con parole e fatti che la pace è possibile.
3. La religione nella società: presenza e dialogo. La laicità non è laicismo! Laicità è il rispetto di tutte le credenze da parte dello Stato, che assicura il libero esercizio delle attività di culto, spirituali, culturali e caritative delle comunità dei credenti. In una società pluralista, la laicità è un luogo di comunicazione tra le diverse tradizioni spirituali e la nazione.
4. Come cristiani, siamo responsabili della pace. Tutti insieme possiamo contribuire in modo efficace al rispetto della vita, alla salvaguardia della dignità della persona umana e dei suoi diritti inalienabili, alla giustizia sociale e alla conservazione dell’ambiente. Alla luce della ragione e della fede, la chiesa propone una pedagogia della pace, al fine di preparare tempi migliori. Essa desidera mettere a disposizione di tutti le sue energie spirituali.
papa Giovanni Paolo II.